Federer attacca «La Davis non è la Coppa Piqué»
ricordo ancora migliore».
Ripercorre il lungo film: «Dopo il 2008 ho vinto con altri colori (due volte con la Red Bull, ndr) ma non erano quelli giusti e i tifosi non mi festeggiavano». Infine è tornato sul podio «in rosso (un secondo e due terzi posti dal 2015, ndr) e ho capito la differenza vivendo emozioni incredibili». Manca l’ultimo miglio, il più importante: «Voglio entrare nel club dei ferraristi vincenti a Monza». Se non ora quando?
Il dominio di Spa autorizza i pensieri più audaci e fa vivere quei 17 punti di distacco da Lewis Hamilton con leggerezza. A patto di non sbagliare nulla, sia chiaro. Non si è fatto vedere fino al tardo pomeriggio il rivale inglese. Ha annullato gli impegni con la stampa «per improrogabili motivi personali» ed è arrivato solo per firmare autografi e partecipare al briefing con gli ingegneri. Sui motivi della sua assenza sono circolate varie voci: c’è chi parla di attività con i suoi sponsor privati e chi invece sostiene che si sia voluto prendere un mini-break prima Ispezione Seb Vettel con la sua squadra fa un giro della pista a Monza Sotto, Lewis Hamilton (Lapresse, Getty Images) di mettere il piede in «territorio nemico».
Ad ogni modo oggi Lewis sarà al volante della W09 per il primo confronto «amichevole» con Vettel, una sfida di motore sul tracciato più veloce del campionato (media di 259 km/h). L’ultima evoluzione della power unit Ferrari introdotta a Spa, innestata su di un ottimo telaio, ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto alla concorrenza Mercedes su un tracciato di potenza pura, simile a Monza. Rispetto alle Ardenne, però, si correrà con assetti più scarichi, e questo potrebbe penalizzare meno i tedeschi. Sulla cavalleria di Maranello Sebastian spiega: «È bello che loro ci considerino davanti, ma non diamo nulla per scontato. Possiamo migliorare ancora molto, c’è tanto potenziale da tirare fuori».
Va veloce il tedesco, anche con la testa, ma si ferma quando gli chiedono di Sergio Marchionne, del perché nell’euforia del successo belga né lui né la squadra abbiano speso una parola per l’ex presidente scomparso prematuramente: «Forse non lo abbiamo detto ma sapevamo benissimo quanto lui fosse importante per la Ferrari e per il gruppo Fca. Avendolo conosciuto so che era un grande sostenitore e guardava sempre avanti. Bisogna rispettarlo, lasciarlo in pace e guardare avanti».
Dall’altra parte del garage Kimi Raikkonen è in attesa di rinnovo per un’altra stagione. Dice di avere ancora voglia di correre ma di non sapere nulla sul suo futuro: «Probabilmente non ci saranno novità qui, però vedremo», appare sereno e ottimista. Ma la sensazione è che la partita non sia ancora chiusa e che le ultime mosse debbano essere ancora giocate.
Roger Federer contro Gerard Piqué, la sfida è appena cominciata. Secondo lo svizzero il nuovo format della Coppa Davis studiato dalla Kosmos, la società che fa capo al difensore del Barcellona, non può funzionare. «Le prossime settimane possono essere decisive, ancora non ho parlato con nessuno, però di certo la Coppa Davis non può diventare una Coppa Piqué», ha dichiarato Federer al termine della partita vinta 6-2, 6-2, 6-4 contro Nishioka agli Us Open, aggiungendo di essere «stupito che un calciatore interferisca nelle
Compagno e rivale Raikkonen aspetta notizie sul rinnovo Hamilton arriva soltanto in serata
cose del tennis». Piqué nei giorni scorsi aveva garantito che il «tennis non diventerà come il calcio», aggiungendo che la nuova formula, già approvata dalla Federazione internazionale (Itf), «non trasformerà in alcun modo il tennis». La prima Davis con il nuovo formato dovrebbe essere disputata a Madrid l’anno prossimo e il gruppo Kosmos pensa di spostarla da novembre a settembre, mese in cui è inserita nel calendario internazionale la Laver cup, la sfida fra i tennisti d’europa e quelli del Resto del mondo della quale lo stesso Federer è promotore. «La cosa migliore di questo inghippo — osserva Federer — è che, alla fine, tutti dovremo sederci attorno a un tavolo per ascoltare le istanze altrui e trovare una soluzione: la Itf, l’atp e la Laver cup». Metre Piqué per ora tace, dalla Spagna arrivano accuse nemmeno tanto velate a Federer: lo svizzero avrebbe bocciato la Davis targata Kosmos-piqué solo perché entrerebbe in conflitto con la «sua» Laver Cup. Più che una questione tecnica, insomma, una economica. Federer ha servito. A Piqué, e al movimento tennis intero, l’onere della risposta. Pessima quella che gli Us Open hanno dato sul tennis italiano: tutti eliminati. Gli ultimi a salutare sono stati Fognini (4-6, 6-4, 4-6, 1-6 con Millman), Seppi (4-6, 6-4, 7-5, 6-7, 4-6 con Shapovalov) Lorenzi (5-7, 0-6, 2-6 con Pella) e Sonego (5-7, 3-6, 3-6 con Khachanov).