La badante accoltella i passanti a caso, muore una donna
Mantova, uccisa dipendente del museo del giocattolo. Tre feriti. Problemi psichici all’origine del gesto
MANTOVA Il primo bersaglio della furia omicida è stato l’unico a morire, colpito da due fendenti al costato sinistro. Alle 17.30 Paola Beretta, 54enne con tre figli, dipendente comunale, donna appassionata, occupata nel volontariato e conosciuta nel mondo culturale locale anche per collaborazioni con i giornali, era al lavoro nel museo civico del giocattolo di Canneto sull’oglio, 4 mila abitanti in provincia di Mantova, quando ha incontrato Barbara Chmurzynska, polacca 58enne. Chmurzynska, affetta da problemi psichici, è entrata nella struttura di piazza Gramsci armata di due coltelli da cucina presi nell’abitazione dell’anziana che assiste, e ha cercato un bersaglio. A caso.
Nel museo c’erano dei visitatori e c’era lei, Paola Beretta, contro la quale la polacca, in La vicenda
● Terrore e morte a Canneto sull’oglio, 4mila abitanti in provincia di Mantova
● Una badante di 58 anni ha ucciso una persona, occupata nel museo del giocattolo, e poi ha ferito tre passanti. È stata fermata da un agente della polizia municipale regola con i documenti, non avrebbe avuto nessuna precedente acredine. Anzi, pare che nemmeno la conoscesse. Eppure l’ha puntata e l’ha colpita, lasciandola a terra agonizzante. Poi è uscita e ha aggredito sempre con quei coltelli tre passanti, ricoverati non in gravi condizioni. In strada c’era un agente della polizia municipale, comandante in un paese a pochi chilometri di distanza, diretto alla vicina casa di riposo per far visita al padre. L’agente ha provato a bloccare la badante ma solo quando le ha scaraventato addosso la propria bicicletta è riuscito a trattenerla.
Le indagini del Comando provinciale dei carabinieri del colonnello Fabio Federici, arrivato sul posto, si sono subito dirette (e lì sono terminate) sui «fantasmi» della badante. È stato, questo sì, analizzato il sabato di Chmurzynska per rintracciare eventuali «cause» scatenanti. I carabinieri hanno temuto di trovare priva di vita anche l’anziana datrice di lavoro della polacca: sta bene, e non avrebbe riferito di «anomalie» negli ultimi giorni. Ma nella notte tra venerdì e ieri, a conferma di un recente stato di alterazione, la stessa Chmurzynska camminava come se fosse ubriaca e, quando una ragazza s’è fermata a un distributore automatico di sigarette, è spuntata dal buio, l’ha insultata, minacciata e spintonata (è stata allontanata a ombrellate). Dagli accertamenti non sembra che la polacca fosse seguita, proprio in relazione a questi suoi problemi, dai servizi sociali. Problemi che non le hanno impedito, negli scorsi mesi, di trovare periodici impieghi nelle abitazioni della provincia, seppur sempre come seconda scelta, in sostituzione di colleghe assenti per ferie.
Dal racconto dell’agente che l’ha fermata, ieri Chmurzynska avanzava alla ricerca di nuove vittime. Ancora in tarda serata, ai carabinieri la donna è apparsa totalmente assente. Ha insistito nel mormorare frasi sconnesse, e non sembrava recitasse. I tre feriti sono una 80enne (era su una sedia a rotelle), il figlio 66enne che la spingeva e un 30enne che attraversava il paese e che è sopravvissuto alle numerose coltellate ricevute.