L’avvocato del lavoro ucciso dal calabrone
Milano, il dramma di Sergio Barozzi. Punto nella casa di campagna, inutile la corsa in ospedale
● Tifoso interista, era vicepresidente del Cus Milano Rugby
«Vado a mettere in funzione la bombola del gas» ha detto alla moglie. Ma dopo pochi istanti è tornato brontolando: «Mi ha morso qualcosa dietro al collo e ora mi gira la testa». Una puntura d’insetto, non è chiaro se un calabrone o una vespa, che ha avuto l’epilogo più tragico. È morto così, per uno choc anafilattico fulminante, Sergio Barozzi, 62 anni, uno dei più noti giuslavoristi italiani.
L’avvocato era arrivato venerdì nella sua villa di campagna a Nizza Monferrato, insieme alla moglie, Giovanna Fantini. «Dovevano fermarsi per una sola notte. Poi sarebbero dovuti rientrare ieri, per andare a veder vincere la sua Inter» racconta Emilio, 24 anni, uno dei due figli di Barozzi.
Invece il capogiro si è trasformato in un grave malessere. Poi la corsa disperata in auto fino all’ospedale di Nizza. Ma il legale ha perso conoscenza durante il breve tragitto ed è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso.
Da Milano sono accorsi i suoi figli, Emilio e Idano, 27 anni, poi la sorella Alessandra e il folto gruppo di amici che Barozzi aveva conosciuto al liceo classico Beccaria e che non aveva mai lasciato. «Era una delle persone più simpatiche
Dai sintomi ai rimedi e brillanti che avessi mai conosciuto. Nel mondo legale italiano era considerato un grande innovatore — ricorda uno di loro —. Aveva fondato lo studio Lexellent ed era stato il primo a creare un brand, a usare dinamiche moderne di comunicazione». Vicepresidente del gruppo regionale lombardo dell’associazione Giuslavoristi Italiani e per tre 1
Le punture di imenotteri come api, vespe e calabroni possono essere causa di reazioni allergiche in alcuni casi anche estremamente gravi. Tali reazioni insorgono nella maggior parte dei casi entro pochi minuti dalla puntura volte consigliere dell’ordine degli Avvocati di Milano, aveva ricevuto premi e riconoscimenti a livello internazionale. Già legale di Ryanair in Italia, da qualche mese era diventato socio dello studio milanese Sza.
«Era un vero professionista con una grande passione sociale, attento al terzo settore e impegnato nel promuovere lo 2
Le punture al capo e al collo sono quelle che in genere provocano reazioni più gravi, fino allo choc anafilattico con ipotensione, collasso e perdita di coscienza. Se non si interviene tempestivamente questi effetti possono essere anche letali sport» ricorda suo cognato Massimo Ferlini. Le esequie con rito civile si terranno mercoledì prossimo a Milano, probabilmente al centro sportivo Giuriati. E non potrebbe essere altrimenti.
Barozzi passava spesso la domenica mattina allo stadio della palla ovale — aveva militato nel Cus Milano Rugby e oggi ne era vicepresidente — e il pomeriggio era invece a San Siro coi suoi figli per l’inter. E poi c’erano tutti gli altri interessi: la matematica, la fisica, i libri gialli, l’enigmistica. «Era un motore unico di mille passioni. Ci ha insegnato gli ideali e la costanza» sottolinea ancora il figlio Emilio.
«I rugbisti non muoiono mai, al massimo passano la palla» con questo detto lo hanno ricordato ieri sulla pagina Facebook gli amici del Cus.