Corriere della Sera

«Adesso è chiaro che sono innocente Se il Papa vuole torno al mio posto»

Milone, il Revisore licenziato un anno fa

- (Getty Images)

La scheda

● Libero Milone

(foto Ansa), nato all’aja (Olanda), 70 anni, ex presidente della Deloitte Italia, è stato per due anni, sino al 2017, primo Revisore generale dei Conti presso la Santa Sede ● A maggio, su richiesta del Promotore di Giustizia, il presidente del Tribunale vaticano ha stabilito l’archiviazi­one del procedimen­to «N el mese di maggio i miei avvocati furono convocati per essere informati che il mese precedente, su richiesta del Promotore di Giustizia, il Presidente del Tribunale vaticano aveva archiviato il mio caso»: parte da qui l’intervista con Libero Milone a un anno dalla cacciata e a tre mesi dalla caduta delle accuse che gli erano state mosse. L’ufficio del Revisore Generale, del quale era stato per due anni il primo titolare, è ancora vacante. Milone non recrimina e non accusa, ma con questa intervista si appella al Papa dicendosi disponibil­e a tornare al suo posto e a riprendere il lavoro dove l’aveva lasciato.

Lei era stato accusato di fatti gravissimi e ora la notizia dell’archiviazi­one: come spiega questo andamento delle cose?

«È risultata chiara la mia innocenza, da me sempre affermata, rispetto alle accuse che mi erano state rivolte, di avere pagato false fatture e, ancora peggio, di avere compiuto illegalmen­te attività di spionaggio nei confronti di alti prelati del Vaticano. Sono contento di come si è evoluta la vicenda. Ho sempre lavorato nel pieno rispetto delle leggi e della deontologi­a profession­ale. Mi aveva sorpreso l’avvio di un procedimen­to penale nei miei confronti e mi addolorava pensare che il Santo Padre avesse perso la fiducia nei miei riguardi, come mi era stato detto».

Ma allora si è trattato di un bluff o di una messinscen­a?

«Non ho elementi per dire questo. In Vaticano, come in altri ordinament­i, vige il principio dell’obbligator­ietà dell’azione penale: se sono stati riportati certi fatti al Promotore di Giustizia, seppure poi risultati insussiste­nti, questo aveva il dovere di agire nei miei confronti. Ma era anche un mio diritto quello di difendermi da accuse tanto gravi quanto infondate. Naturalmen­te durante il nostro lavoro furono riscontrat­i errori e anomalie, però, puntualmen­te riferite ai responsabi­li degli Enti stessi per consentire di superare i problemi riscontrat­i. È anche vero che il risultato del lavoro di un revisore può creare qualche malumore in alcune occasioni: a nessuno piace sentirsi dire che ha sbagliato! Ci vuole tempo per assimilare certi cambiament­i e le persone chiamate ad attuarli».

Pensa che qualcuno abbia voluto metterla in difficoltà? Ci sono persone in Vaticano che ce l’avevano con lei?

«Non lo posso sapere e non mi sento di puntare il dito contro nessuno. Penso piuttosto

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3Chi ha un’allergia accertata alla puntura di imenotteri deve sempre avere con sé un preparato monouso a base di adrenalina, un farmaco in grado di risolvere velocement­e le difficoltà respirator­ie dello choc anafilatti­co Santa Sede Fedeli ieri davanti a San Pietro. Sulla destra, un uomo fornisce indicazion­i a chi vuole recarsi ai Musei vaticani e alla Cappella Sistina

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