Corriere della Sera

La memoria da salvare

Raccolta fondi per digitalizz­are 320 mila foto dell’agenzia veneta Dai divi del cinema alla cronaca fino a tremila scatti del Vajont

- di Paolo Di Stefano

Così come i manoscritt­i antichi e gli incunaboli, anche le fotografie storiche richiedono una cura attenta. La carta si deteriora, a maggior ragione la carta fotosensib­ile stampata da decenni. Per non parlare dei negativi, sottoposti agli effetti deleteri della luce sulla cellulosa. Anche quello fotografic­o è un patrimonio di memoria collettiva che va salvato dal dissolvime­nto nel nulla. E oggi, si sa, la memoria materiale ha una stampella irrinuncia­bile nel supporto digitale.

Anche per questo è ammirevole l’iniziativa di raccoglier­e via crowdfundi­ng i 500 mila euro utili per trasferire in forma digitale le 320 mila immagini di Cameraphot­o, l’agenzia veneziana di fotogiorna­lismo fondata nel 1946. Reportage di attualità e di cronaca capaci di raccontare in diretta su quotidiani e rotocalchi la società italiana del dopoguerra e del boom economico ma anche il mondo dello spettacolo fino al 1987. Istantanee spesso capaci di farsi arte della cronaca per rimanere a futura memoria. Corrispond­enti anche per le riviste Life e Time quando la Laguna proponeva eventi di respiro internazio­nale (specialmen­te la Mostra del Cinema e la Biennale d’arte), i suoi fotografi sono arrivati per primi al Vajont la notte del 9 ottobre 1963, testimonia­ta da ben tremila scatti.

«La fotografia — ha scritto il semiologo Roland Barthes — ha avuto luogo solo una volta: essa ripete meccanicam­ente ciò che nell’esistenza non potrà mai ripetersi». Non può ripetersi la risata euforica di Anna Magnani che abbraccia Orson Welles (pantaloni bianchi e petto nudo) in una trattoria veneziana; né può ripetersi il momento in cui sulla spiaggia del Lido Kirk Douglas inginocchi­ato davanti a una sua fan in bikini, penna tra le dita, le incide l’autografo sulla coscia; non può ripetersi la posa fatale del giovane barbuto Paul Newman seduto sul motoscafo; né il bacio di Federico Fellini stretto tra Valentina Cortese e Giulietta Masina; né lo sguardo sornione di Marcello Mastroiann­i nascosto, al crepuscolo, dagli occhiali da sole. E poi: il vecchio Carlo Carrà che ci guarda sollevando una cornice, Picasso che sfoglia la corrispond­enza su un tavolo d’osteria…

Se l’operazione, promossa da Stefano Bortolucci di Doc Servizi, dovesse andare a buon fine rendendo disponibil­e in rete l’archivio di Cameraphot­o, bisognerà ringraziar­e due volte il miracolo della tecnologia. Ma sarà una corsa contro il tempo: con il passare delle settimane la luce non cessa di agire sulle pellicole. Chissà quanti altri fondi fotografic­i si trovano in condizioni analoghe. Speriamo che sia solo l’inizio.

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA

 ??  ?? 1 Annamaria Benvenuti fa sci d’acqua davanti al Palazzo Ducale di Venezia nel 19542 Scalatori sul campanile di San Marco nel 19663 L’abbraccio tra Anna Magnani e Orson Welles 4 Federico Fellini bacia Giulietta Masina, a sinistra c’è Valentina Cortese5 Kirk Douglas al Lido lascia l’autografo a una fan in bikini scrivendol­e sulla pelle6 Uno dei tremila scatti realizzati dai fotografi di Cameraphot­o, primi ad arrivare sul posto, dopo la tragedia del Vajont nel 1963
1 Annamaria Benvenuti fa sci d’acqua davanti al Palazzo Ducale di Venezia nel 19542 Scalatori sul campanile di San Marco nel 19663 L’abbraccio tra Anna Magnani e Orson Welles 4 Federico Fellini bacia Giulietta Masina, a sinistra c’è Valentina Cortese5 Kirk Douglas al Lido lascia l’autografo a una fan in bikini scrivendol­e sulla pelle6 Uno dei tremila scatti realizzati dai fotografi di Cameraphot­o, primi ad arrivare sul posto, dopo la tragedia del Vajont nel 1963
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