Turchia, il crollo della lira spinge al rialzo i prezzi di luce e gas (+14%)
(fr. bas.) Il crollo della lira turca ora si fa sentire anche sui prezzi dell’energia. Ankara ieri ha aumentato gas ed elettricità del 14% per uso industriale e del 9% per le famiglie. La Turchia dipende dall’estero per l’energia e la crisi della moneta nazionale, che in un anno ha perso il 42% sul dollaro, ha spinto al rialzo i prezzi di petrolio e gas, con cui il Paese produce la maggior parte dell’elettricità di cui ha bisogno. Lo scorso mese Botas, l’azienda energetica statale (oil&gas), aveva già alzato il prezzo del gas naturale per la produzione di elettricità del 50% e del 9% per uso residenziale. Mentre l’autorità che regola il mercato elettrico aveva aumentato i prezzi della stessa percentuale degli ultimi rialzi. La lira turca è tornata a finire sotto pressione dopo le indiscrezioni di fine agosto che davano il vicegovernatore della banca centrale dimissionario per un nuovo ruolo nella banca dello sviluppo della Turchia e che facevano ipotizzare nuove pressioni del presidente Recep Tayyp Erdogan (foto) sulla politica monetaria (vorrebbe che i tassi fossero tagliati o tenuti fermi nonostante l’inflazione galoppante). Ora l’attenzione è puntata sui dati che saranno diffusi domani, la galoppata dei prezzi di agosto mostrerà l’impatto — secondo gli analisti — del crollo della lira turca sull’economia reale. Secondo i calcoli della Reuters i rincari di settembre dell’energia spingeranno su l’inflazione di 35 punti base.