Allarme in Europa, lo spettro dei «Lupi Bianchi»
Anche se il finale appare eccessivo nel suo allarmismo, il graphic reportage Lupi Bianchi di David Schraven e del disegnatore Jan Feindt (Beccogiallo, pagine 222, 19) non va preso sottogamba. La strage di Utøya del 2011, in Norvegia, ha dimostrato ampiamente la pericolosità dei neonazisti armati e il fatto che in giro per l’europa ci siano molti estremisti che condividono l’ideologia del glaciale autore dell’eccidio, Anders Breivik, mette una certa paura. Anche perché il diffuso clima xenofobo di questi tempi potrebbe incoraggiarli nei loro intenti criminali.
Le tavole di Feindt, impressionanti per la loro cupa brutalità, sono divise in brevi capitoli, ciascuno dei quali è aperto da un brano del libro I diari di Turner, tradotto in Italia da Bietti nel 2015 con il titolo La seconda guerra civile americana: un romanzo distopico di scarso valore letterario, scritto e ambientato negli Stati Uniti, ma divenuto anche in Europa la bibbia dei movimenti che invocano la supremazia bianca sui popoli di origine extraeuropea. Se ne nutre l’ambiente del quale fa parte il protagonista del libro: un giovane sbandato e incolto che passa dalla semplice pratica del teppismo xenofobo ad atti di grave violenza terroristica, per poi cercare di rifarsi una vita.