Mariangela Melato e Giannini travolti da una satira sociale
Strani destini amorosi: bizzose signore che si innamorano dei loro opposti mettendo a soqquadro posizioni sociali e morali. Se vi va, su Studio Universal domani alle 21.15, c’è la miglior commedia on the road di Frank Capra, Accadde una notte che lanciò mode e vinse tanti Oscar, con Claudette Colbert che bisticcia col giornalista bellimbusto Clark Gable, nel 1934, nella Grande Depressione.
Con un po’ di spinta si arriva al 1974 quando Lina Wertmüller girò uno dei suoi successi cult, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, titolo lungo porta fortuna, ma ormai noto come Travolti.
Rilanciò la coppia formata dai giovani amici Mariangela Melato, del ’41, e Giancarlo Giannini, del 42. Due attori, che avevano iniziato col teatro e che la regista aveva fortemente imposto, vedendo giusto, in Mimì metallurgico. Wertmüller, abilissima negli scontri anche fisici dei caratteri, nel non tralasciare mai la satira sociale e nel trovare una battuta comica anche in mezzo al mare (laureata e pieni voti all’università di Garinei Giovannini) ora sposta le pedine e dalla nebbia torinese corre nel sole estivo di Sardegna.
Mariangela, indimenticabile e spiritosissima, diventa da operaia, la ricca signora, anzi sciura, milanese con lo yacht, l’erre moscia e scarsa sensibilità sociale: tipino radical chic alla Franca Valeri (le due si adoravano, per inciso). Giannini resta invece un naufrago, comunistissimo, e si perde nell’azzurro mare d’agosto con la sua padrona. Dopo insulti marxisti, baruffe e botte (l’attrice raccontava che tornavano dal set con bozzi, cerotti, storte, niente stuntmen, tutto dal vero) è chiaro che la gerarchia del potere si capovolge coi sentimenti.
Il film piacque tanto agli americani che ne fecero un remake da dimenticare con Madonna e Giannini jr., mentre quel momento di sole, grazia, gioia che si arrampica nel film originario è tutto da ricordare. Travolti da un insolito destino… di Lina Wertmüller, 1974
Iris, ore 21