«L’amica geniale», saga tv Consigli da Elena Ferrante
Applausi al regista Costanzo. Gli autori: mail dalla scrittrice
VENEZIA Tenendosi per mano, le piccole Elena e Lila camminano nello stradone sterrato e si abbandonano al piacere della libertà, verso il mare che non avevano ancora mai visto, ma è troppo lontano e torneranno indietro, nel loro rione, un grappolo di case popolari alla periferia di Napoli.
Dieci minuti di applausi all’anteprima dei primi due episodi di L’amica geniale. L’esordio della tetralogia di Elena Ferrante esce dalla pagina scritta, diventa la serie tv in 8 capitoli di Saverio Costanzo che Rai Uno e Timvision manderanno in onda a novembre (e in sala dal primo al 3 ottobre, coproduttori HBO, Wildside e Fandango). Dietro c’è la mano della scrittrice fantasma che non vuole svelare il suo vero nome, diventata a sua volta un caso. Ha partecipato alla sceneggiatura, c’è anche Francesco Piccolo che scherzando dice: «Se volete vi diamo il suo indirizzo, non possiamo dirvi chi è, non l’abbiamo capito nemmeno noi». Poi si fa serio: «È stata vicina al progetto, l’abbiamo sentita come una sorvegliante del tentativo di fare una trasposizione». Elena Ferrante ha avuto un carteggio via mail con Costanzo, a mano a mano si è sciolta, è andata in fiducia, «mai in difesa del romanzo». Storia di un’amicizia «epica», quella tra due bambine impersonate da Elisa Del Genio e Ludovica Nasti. Le seguiremo per oltre 60 anni. Accanto a loro scorre la vita degli altri, le conquiste e le sconfitte di una città e di un Paese. Ma la saga coltiva l’idea della conquista e dell’emancipazione, che non è solo femminile. «Una storia — racconta Costanzo — dove il deus ex machina è una maestra di scuola elementare». Una maestra che può cambiare la vita, nel mezzo di un mondo adulto «plebeo» arretrato, dove le donne devono «faticare» e non studiare. «La modernità di quest’opera è nella sua natura profondamente politica, in senso sentimentale; guardando all’oggi ti accorgi di quello che non hai più. C’è il valore della conoscenza».
Quando l’amica della tua vita sembra essere scomparsa senza lasciare tracce, Elena Greco, una donna sfiorita che vive tra i libri, accende il computer e inizia a scrivere la storia sua e di Lila, nata a scuola in una Napoli «pericolosa e affascinante», che non sembra mai bagnata dal mare. L’io narrante di Elena ha la voce di Alba Rohrwacher. La vicenda è scandita dalle Quattro stagioni di Vivaldi rielaborate, un basso continuo dove si rispecchiano le stagioni della vita: l’estate dell’infanzia, la primavera dell’adolescenza, l’autunno delle prime disillusioni, l’inverno dei bilanci.
Un’opera d’autore dal marchio espressivo, claustrofobico e universale di Saverio Costanzo (unico cliché, i panni stesi). C’è un omaggio alla scena iconica di Roma città aperta: Anna Magnani insegue la camionetta dei nazi-fascisti che portano via suo marito; qui c’è l’arresto di un falegname con cinque figli. «Una citazione involontaria, non fatemela pagare troppo, la nostra speranza è che il lettore torni a questa storia laddove l’aveva lasciata, senza fare paragoni».
Citazioni
Omaggio alla scena di «Roma città aperta» in cui Anna Magnani insegue i nazifascisti
● «L’amica geniale» è una serie tv in 8 episodi tratta dai romanzi di Elena Ferrante, e racconta l’amicizia, nata sui banchi di scuola negli anni 50, che lega Elena e Lila