Luis Alberto, un lampo nel nulla: la Lazio cancella lo zero
Contro il Frosinone prima vittoria per Inzaghi, ma il gioco resta deludente: male Immobile e Milinkovic
ROMA A un certo punto — la ripresa era cominciata da poco — la palla è finita sui piedi del peggiore in campo, l’ex mago Luis Alberto, che di rabbia l’ha spedita in rete, dopodiché lo spagnolo è tornato a essere come era stato fino a quel momento: inguardabile. Eppure è stato quel colpo — arrivato dopo una serie di carambole, non a conclusione di un’azione manovrata: non se ne sono viste quasi mai — a dare alla Lazio la prima vittoria del campionato, schiodandola da quota zero. Contro il Frosinone contava il successo, dopo i due k.o. iniziali, ed è arrivato, ma la squadra di Inzaghi ha giocato un’altra partita assai deludente, forse addirittura peggiore rispetto a quelle con Napoli e Juve. Lì, almeno, c’era l’attenuante della qualità degli avversari; stavolta nemmeno quella.
Non è che la Lazio non ci abbia provato, ma troppi di coloro che nella scorsa stagione hanno trascinato in alto Inzaghi si sono smarriti: Milinkovic-savic e Immobile si sono divorati attorno alla mezz’ora un clamoroso gol a testa, Leiva ha faticato a far girare la squadra, Parolo si è perso dopo avere colpito un palo. Quanto a Luis Alberto, si è già detto. Così il muro alzato dal Frosinone, con cinque difensori a protezione dell’area, e tre centrocampisti a dare battaglia poco più avanti, ha vacillato ma per tutto il primo tempo non è crollato.
L’unico che davvero è riuscito a creare problemi alla squadra di Longo è stato Lulic, il quale si è infilato spesso a sinistra avendo ragione di Zampano nell’uno contro uno: non a caso dal suo destro è partito il cross che Parolo di testa ha spedito sul palo (16’), l’occasione più eclatante fino al gol.
Nemmeno il vantaggio ha liberato la testa alla Lazio, che anzi è stata presa da un’inquietante paura di vincere. Al punto che il Frosinone ha pian piano tirato fuori la testa, cercando con lanci lunghi le due punte rimaste prive di rifornimenti per lunghissimi minuti. Di occasioni clamorose la neopromossa non ne ha create, però al 91’ (dopo che Inzaghi aveva sostituito Milinkovic-savic, in lento progresso, e Immobile, in regresso) i gialloblù hanno chiesto un rigore per una spintarella di Lulic su Ciano. Un brivido freddo ha percorso la schiena di Inzaghi, ma Calvarese ha lasciato correre.