Corriere della Sera

Stella superflua in attesa di risorgere

La Juve per ora fa a meno di lui, nervoso e senza gol Allegri: «Deve stare sereno, tornerà presto a segnare»

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

PARMA Certe notti sono così, non funziona niente, nemmeno il pennarello che ti danno per l’autografo: è bianco e sul numero giallo non si vede nulla. Così Cristiano Ronaldo si ritira dietro alle sue guardie del corpo un po’ infastidit­o, anche per l’occhio sinistro gonfio, a causa del quale forse non si è concesso né ai selfie dopo la partita né ai social newtork nella giornata di ieri. Se non con una foto in cui compare di spalle per esaltare «l’ottimo lavoro di squadra».

La terza partita su tre senza traccia di gol da parte della stella portoghese, nonostante 23 tiri, ha fatto più notizia della vittoria, sofferta, della Juventus a Parma, ma invece dovrebbe preoccupar­e gli avversari: se la squadra di Allegri vince giocando così scollegata da Ronaldo, cosa succederà quando l’intesa tra CR7 e gli altri migliorerà?

«Tutti denigrano la serie A, ma qui sicurament­e è più difficile fare 40 gol, perché c’è più attenzione — avverte l’allenatore — e visto che il capocannon­iere in Italia non vince mai lo scudetto, va bene così. Nonostante sia il numero uno al mondo, Cristiano è un ragazzo che magari ha voglia di fare gol e ogni tanto accelera, si preoccupa, invece deve stare sereno perché dopo la sosta tornerà a fare gol, perché troveremo tutti una condizione migliore».

«Stai sereno» era il refrain di Allegri dedicato a Higuain, che ogni tanto veniva spedito in panchina a mo’ di avvertimen­to. Più difficile, per non dire impossibil­e, che accada lo stesso con Ronaldo, ma è un fatto evidente che negli ultimi due anni spagnoli CR7, convinto da Zidane, si è gestito diversamen­te. Dodici mesi fa la partenza nella Liga fu molto lenta, non solo per la squalifica iniziale di quattro giornate: nelle prime tre gare (con Betis, Alaves, Espanyol) anche allora Ronaldo non segnò, sempre con 23 tiri. E fino alla sosta natalizia in campionato fece la miseria di 4 gol (alla fine 26). Però fin da subito si era scatenato in Champions: 9 gol nel girone e 6 tra ottavi e quarti.

Un curriculum impression­ante, con 44 gol stagionali, che però non gli ha permesso di ricevere giovedì il premio come miglior giocatore della Champions, assegnato al suo ex compagno Modric. Uno «sgarbo» che ha fatto infuriare Ronaldo e che ha lasciato i suoi strascichi: il c.t. della Croazia, Dalic, tecnico di Modric ma anche di Mandzukic, ha fatto sapere che nella sua squadra uno come Cristiano non lo vorrebbe mai «perché è un egoista». Mentre Marca, quotidiano sportivo molto vicino alle cose del Real, ha sottolinea­to che adesso, dopo 9 anni, «finalmente il Madrid gioca in 11».

Già, perché partito l’ingombrant­e Ronaldo (uno da 451 gol...) sono rifioriti Benzema e Bale, entrambi a segno nel 4-1 al Leganes, per non parlare di Leo Messi, a segno anche ieri. «In Italia è totalmente differente, serve un po’ di adattament­o, ma Cristiano è un ragazzo speciale» osserva Douglas Costa, reduce come Dybala dalla seconda panchina di fila. Non richiesto, Allegri è tornato proprio sull’argomento Dybala, per sottolinea­rne «l’atteggiame­nto giusto» col quale è entrato negli ultimi 10’. Un buffetto per tenere buona la stella di riserva. In attesa che la stella titolare giustifich­i certe scelte.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy