Siamo tutti Pupolisti
Ci si abitua a tutto, anche a Toninelli ministro, ma Pupo che placa una rivolta contro Alitalia mettendosi a cantare «Su di noi» nel microfono della hostess resta una notizia ai confini della surrealtà. Questi gli implacabili fatti. L’aereo della compagnia di bandiera (a mezz’asta), teoricamente in volo da Lamezia Terme a Roma, sonnecchia ancora sulla pista a causa di un pasticciaccio brutto nell’assegnazione dei posti. Tra i passeggeri si respira lo stesso clima sereno di un commando di vegani alla festa della porchetta. Considerata la presenza a bordo di una nutrita rappresentanza di turisti francesi, qualcuno arriva a supporre che il check-in delle beffe rappresenti un atto deliberato di ostilità contro Macron. Ma qui giunge in soccorso il genio italico. Ha le fattezze di un’assistente di volo, che riconosce Pupo sotto — i maligni direbbero: dentro — una cappelliera e gli affida il ripristino dell’ordine pubblico.
Pupo entra subito nella parte. Chiede scusa a nome di Alitalia per quanto è successo, abbozza qualche battuta in francese e attacca il suo tormentone, che se uno lo sente in tv per la centesima volta magari cambia canale, ma su un aereo alla deriva rassicura come una ninnananna. La crisi con la Francia rientra. Ora al governo Pupolista non resta che spedirlo a cantare davanti alle Borse e alle agenzie di rating: «Su di noi nemmeno una nuvola…». Se funziona anche con loro, siamo salvi.