Liberi i 3 ragazzi per lo stupro delle turiste: prove non certe
Como, restano indagati ma il fermo non è stato convalidato. «Indizi gravi solo sul moldavo in fuga»
Scarcerati i tre giovani accusati di violenza di gruppo a Menaggio. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, durato ore, il giudice per le indagini preliminari di Como ha ordinato di rimettere in libertà i due italiani e lo straniero finiti in manette per aver violentato due turiste di 17 anni che erano in vacanza sul lago di Como. Il racconto delle ragazze sarebbe viziato da contraddizioni e secondo il giudice non sono emersi indizi sufficienti a trasformare il fermo in arresto. I tre restano indagati.
L’unica prova contro di loro è «la parola delle vittime». Non abbastanza, per il giudice delle indagini preliminari di Como, che non ha convalidato il fermo dei tre giovani accusati, con un quarto tuttora irreperibile, di violenza sessuale di gruppo su due ragazze minorenni. Tutti sono stati scarcerati. Le 17enni hanno denunciato di essere state abusate nella notte tra l’8 e il 9 agosto scorsi sulla spiaggia di Menaggio, sul lago di Como, dove erano in vacanza.
I tre ragazzi erano stati fermati giovedì scorso. Un provvedimento motivato, per la Procura di Como, dal pericolo di fuga dei giovani, uno dei quali aveva già lasciato l’italia. Ieri mattina, nel carcere del Bassone, i tre — Nicholas Pedrotti, barman di 22 anni di Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio, Emanuel Dedaj, albanese di 19 anni che vive a Spoleto, e Zinabu Muratore, 22 anni, originario dell’etiopia e residente a Claino con Osteno — sono comparsi davanti al giudice Carlo Cecchetti per l’interrogatorio di garanzia.
Tutti hanno deciso di rispondere, parlando più di un’ora ciascuno. I ragazzi hanno conosciuto le 17enni in un pub, poi si sarebbero offerti di riaccompagnarle a casa a fine serata. Le due giovani si sono allontanate con i nuovi amici, che le avrebbero portate però sulla spiaggia anziché al loro alloggio. Poi, i racconti delle
vittime e degli accusati proseguono diversamente. Le minorenni denunciano di essere state abusate dai quattro ragazzi. Gli indagati avrebbero invece raccontato che gli unici atti sessuali contro la volontà
delle ragazze sarebbero stati compiuti dal moldavo.
Il giudice ha terminato gli interrogatori dopo le 13 e solo nel tardo pomeriggio ha comunicato la sua decisione di non convalidare il fermo dei
tre ragazzi, tutti scarcerati in serata. Sono liberi, anche se restano indagati per violenza sessuale di gruppo. Per il giudice non c’erano gravi indizi di colpevolezza e neppure il pericolo di fuga. «L’unica fonte
di prova a carico degli indagati è costituita dalle dichiarazioni delle persone offese» secondo Cecchetti, che avrebbe anche ritenuto «non convergenti tra loro i racconti delle vittime». Al contrario di quelli dei ragazzi, che avrebbero «compiutamente ricostruito i fatti con versioni complessivamente convergenti e, astrattamente, plausibili», come dice il procuratore di Como Nicola Piacente. La scarcerazione, precisa però il procuratore, «non è un’assoluzione». «Rispettando pienamente
Il legale del barman «Non ha commesso nessun abuso e non ha mai avuto intenzione di scappare»
la decisione assunta dal giudice — scrive — questo ufficio si riserva di effettuare ulteriori approfondimenti investigativi».
Soddisfatti i legali dei ragazzi accusati della violenza sessuale. «È andata molto bene, anche se non è certo finita qui — dice Francesco Romualdi, difensore di Nicholas Pedrotti —. Ora analizzeremo con calma gli atti. Intanto era importante questo primo passaggio. Il ragazzo ha sempre respinto qualsiasi accusa di violenza e non aveva alcuna intenzione di fuggire».