Internet veloce «Chi lo usa dorme 25 minuti meno degli altri»
Dormire poco non fa bene alla salute. Questo dice la letteratura scientifica. Conseguenza logica è che tutto ciò che riduce le ore di sonno ha implicazioni negative sul benessere. Secondo uno studio della Bocconi, finanziato da European Research Council, Internet «veloce» produce questo effetto. Chi ce l’ha e lo utilizza —dice lo studio— dorme 25 minuti di meno ogni giorno. «Sono tanti — commenta Lino Nobili dell’università di Genova, esperto di Medicina del sonno — soprattutto se l’accumulo si prolunga. Le ripercussioni possono essere pesanti sulla concentrazione, sulla memoria e sull’umore». Francesco Billari, ordinario di Demografia alla Bocconi che ha coordinato lo studio assieme a Luca Stella, spiega la novità della ricerca: «Il nostro orizzonte è più ampio, riguarda il rapporto nel quotidiano tra Internet e le famiglie. Abbiamo però isolato il dato sul sonno perché i dati di uno studio sull’introduzione della banda larga in Germania ci hanno permesso di centrare la connessione causale tra l’uso della linea Dsl e i 25 minuti in meno». In termini sociali la perdita è trasversale: non ci sono differenze economiche o culturali. Le «vittime» del sonno sono tutte le persone che per un motivo o l’altro hanno orari rigidi al mattino. Dice Billari: «Insegnanti, genitori che devono portare i figli a scuola, lavoratori dipendenti in generale, studenti. Se la sera si attardano con computer e smartphone è chiaro che perdono minuti preziosi». Per gli adolescenti il rischio salute (problemi dell’attenzione, umore e concentrazione) è più alto. Spiega Nobili: «Perché a quell’età paradossalmente il cervello avrebbe bisogno di più sonno».