Corriere della Sera

Carige, i piccoli soci si schierano con Mincione

Il Tesoro fa un passo indietro: la Sga vende lo 0,4% e scende al 4,99%. Caccia ai titoli

- F. Mas.

MILANO La partita per la conquista di Carige diventa sempre più un gioco a due tra il primo azionista, Malacalza Investimen­ti di Vittorio Malacalza, che ha il 23,9%,e gli sfidanti Raffaele Mincione-gabriele Volpi-aldo Spinelli, riuniti in un patto di voto che parte dal 15,2% ma punta ad andare oltre il 20%.

Il quarto socio dell’istituto ligure, la bad bank pubblica Sga — ovvero il veicolo al 100% del ministero del Tesoro che ha rilevato i crediti inesigibil­i delle quattro banche saltate a fine 2015 e poi di Popvicenza e Veneto Banca — ha cominciato ieri la vendita del suo pacchetto del 5,4% che aveva ottenuto a fine 2017 partecipan­do al difficile aumento di capitale Carige da 550 milioni di euro. L’ingresso della Sga nella ricapitali­zzazione per circa 29,8 milioni (poco dopo svalutato a 23,9 milioni) era stato uno dei fattori del successo della complessa operazione di salvataggi­o.

Adesso che due schieramen­ti si contendera­nno il prossimo 20 settembre il controllo del nuovo consiglio di amministra­zione a colpi di azioni, i voti della Sga sono determinan­ti. Ma ieri la società — presieduta da Alessandro Rivera, neodiretto­re generale del Tesoro, e guidata dall’amministra­tore delegato Marina Natale, top manager ex Unicredit — ha cominciato l’alleggerim­ento della quota, fin da subito considerat­a «disponibil­e per la vendita». Attraverso una cessione sul mercato effettuata attraverso Morgan Stanley, ieri è stato venduto un pacchetto dello 0,407%. Attualment­e Sga ha quindi il

4,99% di Carige, iscritto a bilancio a 0,008 euro (ieri il titolo ha chiuso a 0,009 in rialzo a +1,12%). Dal punto di vista politico il messaggio sembra essere che Sga non si schiererà e che anzi potrebbe continuare a vendere.

Bisognerà vedere chi si sarà accaparrat­o quell’importante pacchetto. Malacalza, che candida alla presidenza Pietro Modiano e come amministra­tore delegato Fabio Innocenzi, ha di recente incrementa­to la sua quota dal 20 al 23,9% e ha il via libera Bce ad arrivare al 28%. Mincione invece corre per la presidenza e ricandida il ceo uscente Paolo Fiorentino. Sia il finanziere italo-britannico sia Spinelli hanno fatto sapere di voler crescere. Ed entrambi i fronti fanno campagna elettorale puntando sui risparmiat­ori azionisti. Mincione ha segnato un punto schierando in lista il rappresent­ante dei piccoli soci, Silvio De Fecondo, che spiegherà domani i motivi della candidatur­a. Per comprare c’è tempo fino all’11 settembre. Ma in Borsa i titoli scarseggia­no.

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