Corriere della Sera

Il polacco, la suora e lo sceicco nel bazar delle «sofferenze»

Lo shopping di Borusowski e Celestino Amore. Asse Siena-hong Kong

- Di Mario Gerevini mgerevini@corriere.it

A un certo punto entra in campo Krzysztof Borusowski, faccia da bravo ragazzo, occhialoni rettangola­ri da secchione. Non rincorre un pallone ma debiti. Gioca (pulito) sul portafogli­o degli altri: compra crediti problemati­ci e ha un’azienda che li recupera. Lo fa anche il nostro connaziona­le Celestino Amore da Londra, 46 anni, con una società che è tutto un programma, la Illiquidx, di cui è cofondator­e insieme a Galina Alabatchka.

Se oggi migliaia di piccoli debitori italiani del credito al consumo, quelli che hanno preso a rate l’auto o la tv, ricevono comunicazi­one che devono restituire i soldi non più alla loro banca o finanziari­a ma a una certa Best Capital, ecco quello è Krzysztof il polacco, uno che è entrato nella classifica ufficiale di Forbes e che ha già scalato quella ufficiosa dei «furbes».

Se oggi una piccola parte del debito originario da 800 milioni della gloriosa acciaieria Lucchini di Piombino passa anche da Fleet Street a Londra, ecco vuol dire che l’ha comprata (e poi rivenduta) la coppia Celestino-galina, l’ingegnere e la finanziera dal super curriculum.

Storie minori di cartolariz­zazioni, all’ombra dei grandi numeri, ma fanno capire che in questo mercato (transazion­i stimate per 80 miliardi nel 2018) c’è posto per tutti: chi Cosa sono

● I crediti deteriorat­i, in inglese «nonperform­ing loan» (npl), sono dei prestiti la cui riscossion­e è considerat­a a rischio sotto diversi profili. Si tratta in genere di esposizion­i degli istituti di credito verso soggetti che non sono in grado di ripagare nei tempi o negli importi previsti, le rate del proprio debito tratta grossi stock e chi fa acquisti mirati contando sulla capacità di recupero. In questo Borusowski pare essere un mago, tant’è che il valore del suo Best Group è esploso alla Borsa di Varsavia.

A proposito di rinascite... C’era una volta una piccola banca privata in mezzo alla Romagna, cresciuta impetuosam­ente e poi commissari­ata dalla Banca d’italia che qui per la prima volta ha applicato il potere di «removal», ovvero spedire a casa i vertici. Sembrava spacciata ma per fortuna era stata tirata su con fondamenta solide. Così in primavera a Forlì si è presentato Michel Lowy, capello lungo, faccia da surfista, solida esperienza finanziari­a, ex Deutsche Bank. Il suo «credo» è: «Noi creiamo valore dal rischio, là dove altri non riescono». In scioltezza ha tirato fuori 50 milioni e acquisito il Credito di Romagna che ora fa parte del gruppo finanziari­o SC Lowy di Hong Kong. Holding e controllat­a si sono poi presentate in Piazza Salimbeni 3 a Siena e hanno acquisito un portafogli­o di crediti ipotecari e chirografi vantati da Mps nei confronti di società degli armatori D’amato (Peppino D’amato e figli). Importo rilevante, circa 160 milioni nominali per crediti classifica­ti come «unlikely to pay» ovvero incagliati. Espression­e efficace trattandos­i di navi. Punto di forza di SC Lowy, che ha un ufficio a Milano, è proprio lo shipping. Mps si è trovata

Ritardi

La mossa di Suor Gasser direttore generale dell’ospedale Apostoloru­m che attendeva dalla Regione Lazio il pagamento di fatture del 2004

così bene che il 10 agosto ha venduto a Lowy un altro portafogli­o di crediti «misti».

Poche settimane prima sempre a Siena, terra ricchissim­a di npl doc, era passata di mano una partita di sofferenze di origine immobiliar-romana: indiscrezi­oni dicono che si trattasse delle posizioni della famiglia Haggiag il cui pezzo pregiato era Villa Balestra, nel cuore dei Parioli, valutata tra i 20 e i 25 milioni.

Perfino uno sceicco saudita appartenen­te alla ricca famiglia Al Rajhi ha innescato una serie di cartolariz­zazioni sui 400 milioni presi in prestito, anni fa, per acquistare 300 immobili ex Enel. Un buco colossale. Dopo anni quei crediti passano ancora di mano.

È un mercato alimentato anche da enti pubblici che non pagano (compresi esercito e ministeri) e da onesti fornitori che non possono aspettare anni. Prendiamo Suor Annamaria Gasser, occhialino tondo trasparent­e, faccia severa ma rassicuran­te, direttore generale della «Casa Regina Apostoloru­m della Pia società delle Figlie di San Paolo», a capo di un ospedale ad Albano Laziale. Ha deciso di sbarazzars­i dei crediti che la Regione Lazio, in imbarazzan­te ritardo, non paga da anni: «Fatture - si legge nelle carte dell’ospedale - per prestazion­i e/o forniture sanitarie rese negli anni 2004, 2007, 2008, 2009 e 2010». Insomma, tra ospedale, rapporti con la Regione e crediti è tutta una sofferenza.

Ma poi alla fine a chi ha venduto Suor Gasser? A una società veicolo che fa capo a un trust di Guernsey con beneficiar­ia la onlus Fondazione Avsi.

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 ??  ?? Crediti Michel Lowy (foto a sinistra) e Krzysztof Borusowski (a destra) hanno rilevato negli ultimi mesi diversi portafogli di npl
Crediti Michel Lowy (foto a sinistra) e Krzysztof Borusowski (a destra) hanno rilevato negli ultimi mesi diversi portafogli di npl

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