Corriere della Sera

Abu Dhabi, rinviata la mostra del «Salvator Mundi»

Il dipinto, acquistato alla cifra record di 450 milioni di dollari, doveva essere esposto il 18 settembre al nuovo museo Louvre dell’emirato

- di Pierluigi Panza

Le vicende del Salvator Mundi, la controvers­a tavola attribuita a Leonardo da Vinci (1452-1519) e battuta il 17 novembre 2017 alla cifra record di 450 milioni di dollari, si arricchisc­ono di un ulteriore mistero, come nei migliori gialli. L’esposizion­e dell’opera, prevista per il 18 settembre nel nuovo Louvre di Abu Dhabi, è stata rinviata a data da destinarsi.

L’annuncio è stato dato su Twitter dal dipartimen­to Cultura e Turismo di Abu Dhabi, secondo cui presto «verranno resi noti ulteriori dettagli». «Persa e rimasta nascosta per molto tempo, l’opera di Leonardo da Vinci sarà il nostro dono per il mondo», aveva comunicato a giugno Mohammed Khalifa al-mubarak, presidente del dipartimen­to di Cultura e Turismo, proprietar­io del dipinto.

La storia dell’opera è un giallo. Le prime notizie sulla tavola, che potrebbe essere stata dipinta da Leonardo durante il suo secondo soggiorno milanese (forse intorno al 1512) risalgono solo alla Londra del 1649. Qui in un inventario e in una stampa compare il nome di Leonardo associato a quello di un Cristo benedicent­e, di proprietà della dinastia reale degli Stuart, «identico» a quello battuto.

L’ipotesi è che il quadro possa essere giunto a Londra dalla Francia in occasione delle nozze tra Henrietta Maria e Carlo I. Passato tra le mani dei rivoluzion­ari, tornato poi agli Stuart, quindi a nobili inglesi, il quadro scompare a metà Settecento sino all’inizio del Novecento, quando viene acquistato dal marchese Cook: a quei tempi nessuno pensa che sia un Leonardo.

Rivenduta nel 1958 a 45 sterline, la tavola ricompare a New Orleans nel 2005 dove viene acquistata a 10 mila dollari. Nel 2012 la National Gallery di Londra, dopo perizie e controvers­ie, la espone in una mostra temporanea come opera di Leonardo da Vinci. L’anno successivo finisce nelle mani di un oligarca russo, Dimitri Rybolovlev (accusato pure di omicidio): il prezzo è ormai salito a 127 milioni di dollari.

Poi, tra altre controvers­ie che portano in tribunale i protagonis­ti di queste vicende, l’opera torna all’asta, dove sarebbe stata acquistata dal principe saudita Bader bin Abdullah, probabilme­nte per conto del principe ereditario Mohamed bin Salman. Il quale l’avrebbe subito ceduta — i maligni dicono in cambio di uno yacht — all’emiro di Abu Dhabi. Il museo di Abu Dhabi ha aperto a novembre 2017 e ospita 600 opere permanenti e 300 in prestito dalla Francia. Abu Dhabi paga 525 milioni di dollari al Louvre per poter usarne il marchio.

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Il Salvator Mundi attribuito a Leonardo

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