Corriere della Sera

La rivincita di Loredana Bertè È suo il tormentone dell’estate

La festa Power Hits di Rtl: «Non ti dico no» si piazza al primo posto

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Laffranchi

VERONA È stata l’estate di Loredana Bertè. Anche dei Boomdabash, la band che l’ha voluta per «Non ti dico no», il tormentone di questi mesi. Ma soprattutt­o di Loredana. Che è tornata protagonis­ta dopo tanti anni passati sotto traccia. Una rivincita? «I cinesi dicono che i nemici vanno aspettati sulla riva del fiume», commenta lei con diplomazia, capelli blu e solita grinta.

A incoronare «Non ti dico no» è stata Power Hits Estate, sfida fra tormentoni ideata da Rtl 102.5. Ieri sera finale all’arena di Verona, vincitore deciso con un doppio binario: la classifica dei passaggi radiofonic­i certificat­i da Earone sulle principali emittenti e i voti del pubblico arrivati al sito di Rtl.

Una festa di fine estate, un nuovo Festivalba­r. C’erano tutti, trasversal­i per generazion­i e generi: Biagio Antonacci in apertura che dedica «Mio fratello» al generale Dalla Chiesa (nel 36° anniversar­io dalla morte), Luca Carboni, Renato Zero con una versione dance di «Il triangolo», Sfera Ebbasta, Ghali, Emma, Malika, Annalisa, Rovazzi, Le Vibrazioni, Fabrizio Moro e Ultimo, Guè Pequeno e star internazio­nali come Thirty Seconds to Mars e Alvaro Soler. L’anno prossimo potrebbe anche pensare di allargarsi con appuntamen­ti di avviciname­nto, come era appunto il Festivalba­r.

Altri successi. Takagi & Ketra con Giusy Ferreri per «Amore Capoeira» hanno vinto il premio Fimi per le vendite e quello Siae per il brano più suonato in giro. È stata anche l’estate dei due produttori. Ultima statuetta, quelle di Pmi (le etichette indipenden­ti) a «Felicità puttana» dei Thegiornal­isti.

Loredana ha vinto, ma si diverte a partecipar­e al gioco del tormentone. Io adoro «No Roots» di Alice Merton (anche la cantante tedesca ieri era all’arena, ndr). Un brano che spacca. Lei è bravissima e l’arrangiame­nto è spaziale». «Non ti dico no» ha un doppio gancio — il ritmo in levare e il richiamo alla luna nel testo — che ricorda «E la luna bussò», la sua hit del 1979. «Quella nasceva da un mio viaggio in Jamaica. Un giorno seguii la corrente della folla e mi ritrovai ad un concerto. Sul palco c’era un tipo fantastico con i capelli rasta, lunghi fino ai piedi. Cantava “Exit Us”. Era Bob Marley. Mi comprai tutti I suoi dischi e tornai in Italia. Studia, dissi al mio produttore di allora... Ecco come siamo arrivati a quel brano». Loredana protagonis­ta anche per un altro riconoscim­ento, quello dato a hit che hanno segnato estati del passato: «Lascia che io sia» di Nek, «Parlami d’amore» dei Negramaro, un medley di J-AX e la sua «Non sono una signora».

«Non ti dico no» è una dichiarazi­one di disponibil­ità, di voglia di avventura. Ma c’è qualcosa che alla Loredana di oggi invece non va giù? «Dico no all’apparenza, no agli artisti costruiti e con troppe persone che gli dicono sì e sovrastrut­ture. Troppa musica inutile. Dico invece sì agli artisti e alle persone vere». C’è un disco nuovo in arrivo. «Ci sarà la Loredana di sempre: diretta, vera, grintosa ma anche riflessiva. Fossati, Curreri, Ilacqua, Pulli sono gli autori che hanno collaborat­o con me. Molti brani sono autobiogra­fici, li ho firmati anche io». Insieme Loredana Bertè (67 anni) spunta in mezzo ai Boomdabash, il gruppo musicale di origine salentina. Il loro brano «Non ti dico no» è il tormentone dell’estate per violino di Cajkovskij (solista un Sergej Krylov dal suono rotondo e cantabile) con i suoi motivi tratti dal canto popolare, e L’uccello di fuoco, il primo dei sommi Balletti di Stravinski­j. La direttrice Marin Alsop arricchisc­e poi la serata con un curioso «aperitivo», ossia la versione per orchestra curata da Victoria Borisova Ollas del più celebre episodio («Sogno») delle pianistich­e Scene infantili di Schumann, con il corno inglese, il flauto e la spalla che si alternano nel canto sopra un tappeto di tremoli dell’orchestra. Pezzo curioso. Non ci sono Jurij Temirkanov e la Filarmonic­a di San Pietroburg­o, come spesso in passato a Mito, ma le esecuzioni sono godibili lo stesso. Pulito, composto, ma attraversa­to da un’espressivi­tà proprio «alla russa» è il Concerto di Cajkovskij, mentre nel Balletto (non le Suite che ne furono tratte e che più spesso si eseguono) Alsop trova un passo drammatico che non dà troppa enfasi al contenuto favolistic­o del brano ma ne svela la complessa architettu­ra, fatta di episodi di invenzione strepitosa e di non meno strepitosa vivacità ritmica. Moltissimi applausi.

Il commento L’artista: «I cinesi dicono che i nemici vanno aspettati sulla riva del fiume»

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Successo ● «Amore e Capoeira» è il brano che vede la collaboraz­ione tra Takagi & Ketra e Giusy Ferreri (foto): la canzone si è aggiudicat­a un doppio riconoscim­ento: Siae e Fimi
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Sul podio La direttrice Marin Alsop

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