Corriere della Sera

Seb e Kimi subito alleati

La Ferrari deve migliorare la gestione dei piloti. A partire da Singapore dove l’anno scorso fu il caos

- Daniele Sparisci Marco Bonarrigo

Gli errori

● Gp di Azerbaigia­n Nelle fasi finali della corsa, Vettel cerca di riprenders­i la testa con un sorpasso su Bottas, che però gli va male: chiude fuori dal podio mentre Hamilton poi vince la corsa

● Gp di Francia A Le Castellet scattava dalla seconda fila. Parte come un razzo ma alla prima curva finisce addosso ancora a Bottas. Deve rientrare ai box e viene punito con 5” di penalità. Chiude 5°

● Gp d’austria In qualifica ostacola Sainz: viene punito con la retrocessi­one di tre posti in griglia

● Gp di Germania Clamoroso autogol: mentre domina la corsa, con le gomme slick si gira su una pozzangher­a: un errore da 25 punti perché Hamilton vince MILANO Presa la botta, è tempo di raccoglier­e i cocci e provare a rimontare il giocattolo. Lo scacco di Monza dopo l’illusione della prima fila monopolizz­ata è stato tremendo e deve essere ancora assorbito. Ma sarebbe ancora peggio se le conseguenz­e della batosta in casa demolisser­o le residue speranze di rimonta. Recuperare 30 punti a un Lewis Hamilton in condizione strepitosa a 7 gare dalla fine è un’impresa ai limiti del disperato ma Sebastian Vettel ha il dovere di crederci. Deve resettare il cervello, dimenticar­e la collezione di errori e orrori e sperare che l’avversario s’inceppi. Ricomincia­ndo da una certezza: guida la macchina migliore, sarà anche una squadra giovane la Ferrari — come dice il team principal Maurizio Arrivabene — ma a livello tecnico ha fatto i miracoli.

I dubbi, infatti, sono altri e vanno sciolti in fretta. La staccata decisa di Kimi Raikkonen sul compagno (che poi si è complicato la vita da solo nel contatto con Hamilton) era il messaggio di un uomo libero che sa di essere a fine ciclo? In passato Iceman ha accettato di fare il «lavoro sporco» esattament­e come Valtteri Bottas, borbottava ma eseguiva. Nei Gp che rimangono Seb si troverà a correre anche contro il compagno? I ritardi nell’annuncio del rinnovo del contratto del finlandese, le tante, troppe voci, su un cambio di strategie a Maranello, con Charles Leclerc di nuovo in pole per un posto sulla Rossa nel 2019, arrivano in un momento delicatiss­imo. Il ventenne monegasco dell’alfa-sauber, già designato come erede di Kimi da Sergio Marchionne, sarebbe ormai a un passo dal traguardo. Fino a qualche giorno fa lo scenario era diverso: con Raikkonen in odore di prolungame­nto, per Leclerc si parlava di uno sbocco alla Haas. Ma la scuderia americana ha rivendicat­o la sua autonomia e forse ha chiesto anche uno sconto alla Ferrari sulla fornitura dei motori per «ospitare» il driver allevato nell’academy di Maranello.

In uno scenario del genere probabilme­nte la Ferrari non ha dato ordini di scuderia perché non aveva nessun potere per farlo. E il paradosso è che ora Kimi, il «miglior compagno di sempre» (copyright di Vettel), potrebbe trasformar­si in uno spettatore disinteres­sato, o peggio in un «nemico». La situazione richiede interventi rapidi ed efficaci. È il primo banco di prova per il nuovo corso targato Elkann-camilleri. L’impression­e però è che la Ferrari debba crescere nella gestione dei piloti, magari servirebbe qualcuno capace di parlare la loro «lingua». La Red Bull ha Helmut Marko a fianco di Christian Horner, una figura carismatic­a che tanto ha contribuit­o ai quattro titoli di Vettel con consigli e strigliate. La Mercedes si è affidata a Niki Lauda (ora in riabilitaz­ione dopo il trapianto polmonare) e Hamilton dopo un inizio per niente facile ha ammesso di aver imparato tanto da lui.

Fra due settimane toccherà a Vettel e alla squadra scacciare i fantasmi e accendere la notte di Singapore, mentre il nuovo avanza: la Mclaren ha congedato il belga Stoffel Vandoorne e accolto Lando Norris accanto a Carlos Sainz. Inglese, 18 anni, guida la carica dei «Next Gen». hanno spinto sull’accelerato­re il muro ha cominciato a incrinarsi: Epo (la si compra liberament­e in farmacia) per Rita Jeptoo — regina di maratona a Chicago, Boston e Parigi — e Jemima Sumgong, campioness­a olimpica in carica. Epo per Asbel Kiprop, tre titoli mondiali e uno olimpico nei 1500 metri. Ma anche sostanze come la morfina (Lucy Wangui, prima a Milano) che aiuterebbe gli atleti a sopravvive­re a trasferte ripetute e folli sull’asse Africa-europa-usa per gareggiare e poi tornare a «caricarsi» alla base, in sicurezza.

Per provare a frenare il fenomeno, cinque giorni fa l’agenzia mondiale antidoping (Wada) ha accreditat­o il primo laboratori­o dell’africa occidental­e, a Nairobi. Obiettivo: formare specialist­i ed effettuare test rapidi. Pur sapendo bene che la potenza economica e politica (anche federale) dei signori del doping in Africa (e di certi manager) è dieci volte superiore a quella di chi vuole combatterl­o.

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(Afp) Scontro L’incidente al via al Gp di Monza che ha coinvolto Sebastian Vettel: il tedesco ha prima attaccato Raikkonen, poi ha lasciato spazio a Hamilton e si è scontrato
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(Ansa) In crisi Sebastian Vettel, 31 anni, deve rimontare 30 punti

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