Chi può entrare in aula Cosa bisogna fare se non si è in regola con le documentazioni
Ma la situazione potrebbe cambiare di nuovo
1 C’è ancora l’obbligo vaccinale?
Assolutamente sì. E almeno per l’anno scolastico 2018/2019, come più volte ribadito dal ministro della Salute Giulia Grillo, non è messo in discussione. I bambini non vaccinati non entrano in classe.
2 Qual è la legge di riferimento?
È ancora il decreto dell’ex ministro Beatrice Lorenzin del luglio 2017. Per l’iscrizione a scuola c’è l’obbligo di 10 vaccini (anti-poliomelite; antidifterite; anti-tetanica; antiepatite B; anti-pertosse; anti Hemophilus influenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella). Le sanzioni previste sono l’esclusione da nidi e materne tra gli 0 e i 6 anni; e, a partire dalle elementari, multe da 100 a 500 euro per i genitori dei ragazzi fino ai 16 anni.
3 Perché a ridosso dell’inizio della scuola si è creata confusione?
Il 3 agosto al Senato, all’interno del decreto Milleproroghe, viene approvato su proposta di M5S e Lega un emendamento che fa slittare al 2019-2020 le sanzioni per chi non adempie all’obbligo vaccinale: il che vuole dire, in pratica, non escludere più nessun bambino da nidi e materne in assenza dei certificati vaccinali. La norma, però, non è mai entrata in vigore, perché non ancora approvata dalla Camera.
4 Qual è la novità di giornata?
Ieri alla Camera è stato presentato un emendamento per abrogare quanto previsto dal Milleproroghe, ossia il rinvio delle sanzioni per i no vax. Ora, però, il provvedimento deve essere a sua volta approvato.
5 A quali condizioni i bambini possono essere ammessi a scuola?
I genitori devono certificare che i propri figli siano vaccinati. La regola vale per i nuovi iscritti nelle Regioni dove non c’è uno scambio diretto di informazioni tra scuole e Asl (in assenza, in pratica, delle Anagrafi vaccinali). Per i bambini che già frequentano una scuola devono essere presentati, eventualmente, aggiornamenti sui nuovi vaccini eseguiti in base all’età.
6 Rispetto all’anno scorso che cosa cambia?
Oltre al certificato ufficiale dell’asl, per documentare lo stato vaccinale dei bambini all’inizio dei cicli scolastici si può continuare a presentare anche l’autocertificazione, che secondo il decreto Lorenzin da quest’anno non avrebbe
più potuto essere considerata valida. Lo prevede la circolare dell’8 luglio del ministro Grillo.
7 Ma i dirigenti scolastici possono rifiutare l’autocertificazione?
Sì. La circolare Grillo permette di accettare l’autocertificazione, ma non può obbligare i dirigenti scolastici di farlo, perché è sempre in vigore la legge Lorenzin che dall’anno scolastico 2018/2019 impone la presentazione del certificato ufficiale.
8 Fino a quando si possono presentare i documenti?
luglio. Il termine Ma se era i genitori lo scorso presentano 10 agli sportelli scolastici i documenti necessari anche adesso o a lezioni già iniziate, la scuola deve accettare gli alunni: «La mancata presentazione della documentazione nei termini previsti — chiarisce la circolare Grillo dello scorso luglio — non comporterà la decadenza dall’iscrizione e i minorenni potranno frequentare la scuola dell’infanzia e i servizi educativi per l’infanzia dal momento in cui i relativi genitori/tutori/affidatari avranno presentato la documentazione ovvero la dichiarazione sostitutiva con le modalità sopra descritte».
9 Queste norme sono definitive?
Molto probabilmente no. In commissione Sanità al Senato è in preparazione un disegno di legge che, secondo le indiscrezioni fin qui emerse, ribadendo l’obbligo vaccinale, potrebbe permettere alle Regioni dove sono state raggiunte le coperture vaccinali di soglia (95 per cento) di non farlo valere.