Carabinieri nelle scuole per verificare i certificati In Italia controlli su migliaia di bambini
Solo a Roma 2 mila casi sotto osservazione
Iprimi controlli sono scattati lunedì a Torino, in Veneto e in Emilia. Il grosso delle verifiche condotte dai carabinieri dei Nas è però arrivato ieri, in tutta Italia. Roma, Firenze, Trento, Bolzano, Napoli: 38 nuclei hanno compiuto ispezioni a campione in diverse scuole di almeno due o tre province per regione, bussando ad asili nido e scuole materne, per ora. Quando apriranno, saranno anche nelle scuole medie e negli istituti comprensivi. Lo scopo: accertare la veridicità dell’autocertificazione presentata dalle famiglie sulle vaccinazioni, obbligatorie per legge. I risultati sono stati confrontati con i dati in possesso delle Asl. E sono già state accertate le prime discrepanze che faranno scattare l’accusa di falso ideologico per chi ha inventato vaccinazioni inesistenti. Come nel caso limite, risalente a poche settimane fa, della mamma no-vax di Esine, nel Bresciano, che si vantava di aver falsificato i documenti per far ammettere la figlia a scuola nonostante non avesse effettuato le prescrizioni.e per questo è stata denunciata dalla stessa scuola materna, la «Maria Bambina».
I controlli dei Nas, per conto del ministero della Salute, non saranno brevi né facili. A Napoli, per esempio, si è scoperto che i certificati di 35.200 alunni sino a 16 anni contengono errori di comunicazione dei dati anagrafici e codici fiscali.
A Torino sarebbero emersi già cinque casi di discrepanze tra autocertificazione e dati Asl. «Non è detto che si tratti di un falso — spiegano gli investigatori —, potrebbe trattarsi di problemi burocratici».
L’avvio dell’anno scolastico, tra controlli e retromarcia del ministero sull’obbligo della vaccinazione, è stato all’insegna della tensione tra famiglie «vax» e quelle «no vax». La proteste delle famiglie contro il decreto Lorenzin sono assai estese. In Trentino soprattutto nella zona di Rovereto, dei palloncini sono stati attaccati agli ingressi dei nidi per sollecitare una «regolamentazione dell’ammissione ed esclusione dei bambini non vaccinati». La Provincia ha già inviato circa 25 diffide a famiglie non in regola. Gli alunni inadempienti in totale sarebbero 500 alcuni dei quali regolarmente in classe come hanno segnalato due genitori che si sono rivolti agli avvocati. E ancora: un papà di Tenna ha portato il bambino, parzialmente vaccinato, a scuola: il piccolo è stato respinto e sono stati chiamati i vigili urbani. Non sono mancate chiamate ai centralini delle forze dell’ordine originate magari da incomprensioni e scarsa conoscenza della normativa ministeriale. È quel che è successo a Milano — dove a fine agosto il Comune ha inviato 600 mail a famiglia inadempienti — al quartiere Barona: qui una mamma ha chiamato la polizia quando ha saputo che il suo bambino non poteva entrare al nido perché non era in regola con la documentazione. Poi si è scoperto che la donna aveva prenotato il vaccino alla Asl ed era convinta che sarebbe bastato.
Ogni amministrazione sceglie approcci differenti alla vicenda che di ora in ora si fa sempre più incandescente. Nel Lazio dove è stato avviato un portale per censire le vaccinazioni, sono 4.000 i casi sotto osservazione, 2.000 solo a Roma. Ma potrebbero essere bambini che hanno avuto l’esenzione o semplicemente che si trovano nelle lista d’attesa degli uffici di vaccinazione.
Tutta diversa invece la situazione a Bologna dove il sindaco Virginio Merola, parlando dei 136 bambini sospesi in nidi e materne comunali, non ha usato mezzi termini: «Chi è senza vaccini, non entra in classe». In Veneto, dove la protesta «No Vax» è assai robusta — tanto che sarebbero 18.000 i bimbi «fuorilegge» — i Nas hanno eseguito diversi controlli a campione a Padova, dove non hanno accertato irregolarità, e ieri erano operativi a Verona Rovigo, Treviso e Belluno. A Vicenza sono stati trovati due casi irregolari. Sospetti su altre anomalie a Venezia, con il sindaco Brugnaro che dice: «Se le falsificazioni saranno dimostrate, porteremo tutto in Procura». Le operazioni nelle altre province sono ancora in corso, ma va detto che centinaia di no vax hanno preferito tenere a casa i figli, piuttosto che rischiarne l’allontanamento da scuola. O essere denunciati.
In Veneto Ci sarebbero circa 18 mila bimbi che devono dimostrare il loro percorso vaccinale