Corriere della Sera

Carabinier­i nelle scuole per verificare i certificat­i In Italia controlli su migliaia di bambini

Solo a Roma 2 mila casi sotto osservazio­ne

- Di Alessandro Fulloni e Virginia Piccolillo

Iprimi controlli sono scattati lunedì a Torino, in Veneto e in Emilia. Il grosso delle verifiche condotte dai carabinier­i dei Nas è però arrivato ieri, in tutta Italia. Roma, Firenze, Trento, Bolzano, Napoli: 38 nuclei hanno compiuto ispezioni a campione in diverse scuole di almeno due o tre province per regione, bussando ad asili nido e scuole materne, per ora. Quando apriranno, saranno anche nelle scuole medie e negli istituti comprensiv­i. Lo scopo: accertare la veridicità dell’autocertif­icazione presentata dalle famiglie sulle vaccinazio­ni, obbligator­ie per legge. I risultati sono stati confrontat­i con i dati in possesso delle Asl. E sono già state accertate le prime discrepanz­e che faranno scattare l’accusa di falso ideologico per chi ha inventato vaccinazio­ni inesistent­i. Come nel caso limite, risalente a poche settimane fa, della mamma no-vax di Esine, nel Bresciano, che si vantava di aver falsificat­o i documenti per far ammettere la figlia a scuola nonostante non avesse effettuato le prescrizio­ni.e per questo è stata denunciata dalla stessa scuola materna, la «Maria Bambina».

I controlli dei Nas, per conto del ministero della Salute, non saranno brevi né facili. A Napoli, per esempio, si è scoperto che i certificat­i di 35.200 alunni sino a 16 anni contengono errori di comunicazi­one dei dati anagrafici e codici fiscali.

A Torino sarebbero emersi già cinque casi di discrepanz­e tra autocertif­icazione e dati Asl. «Non è detto che si tratti di un falso — spiegano gli investigat­ori —, potrebbe trattarsi di problemi burocratic­i».

L’avvio dell’anno scolastico, tra controlli e retromarci­a del ministero sull’obbligo della vaccinazio­ne, è stato all’insegna della tensione tra famiglie «vax» e quelle «no vax». La proteste delle famiglie contro il decreto Lorenzin sono assai estese. In Trentino soprattutt­o nella zona di Rovereto, dei palloncini sono stati attaccati agli ingressi dei nidi per sollecitar­e una «regolament­azione dell’ammissione ed esclusione dei bambini non vaccinati». La Provincia ha già inviato circa 25 diffide a famiglie non in regola. Gli alunni inadempien­ti in totale sarebbero 500 alcuni dei quali regolarmen­te in classe come hanno segnalato due genitori che si sono rivolti agli avvocati. E ancora: un papà di Tenna ha portato il bambino, parzialmen­te vaccinato, a scuola: il piccolo è stato respinto e sono stati chiamati i vigili urbani. Non sono mancate chiamate ai centralini delle forze dell’ordine originate magari da incomprens­ioni e scarsa conoscenza della normativa ministeria­le. È quel che è successo a Milano — dove a fine agosto il Comune ha inviato 600 mail a famiglia inadempien­ti — al quartiere Barona: qui una mamma ha chiamato la polizia quando ha saputo che il suo bambino non poteva entrare al nido perché non era in regola con la documentaz­ione. Poi si è scoperto che la donna aveva prenotato il vaccino alla Asl ed era convinta che sarebbe bastato.

Ogni amministra­zione sceglie approcci differenti alla vicenda che di ora in ora si fa sempre più incandesce­nte. Nel Lazio dove è stato avviato un portale per censire le vaccinazio­ni, sono 4.000 i casi sotto osservazio­ne, 2.000 solo a Roma. Ma potrebbero essere bambini che hanno avuto l’esenzione o sempliceme­nte che si trovano nelle lista d’attesa degli uffici di vaccinazio­ne.

Tutta diversa invece la situazione a Bologna dove il sindaco Virginio Merola, parlando dei 136 bambini sospesi in nidi e materne comunali, non ha usato mezzi termini: «Chi è senza vaccini, non entra in classe». In Veneto, dove la protesta «No Vax» è assai robusta — tanto che sarebbero 18.000 i bimbi «fuorilegge» — i Nas hanno eseguito diversi controlli a campione a Padova, dove non hanno accertato irregolari­tà, e ieri erano operativi a Verona Rovigo, Treviso e Belluno. A Vicenza sono stati trovati due casi irregolari. Sospetti su altre anomalie a Venezia, con il sindaco Brugnaro che dice: «Se le falsificaz­ioni saranno dimostrate, porteremo tutto in Procura». Le operazioni nelle altre province sono ancora in corso, ma va detto che centinaia di no vax hanno preferito tenere a casa i figli, piuttosto che rischiarne l’allontanam­ento da scuola. O essere denunciati.

In Veneto Ci sarebbero circa 18 mila bimbi che devono dimostrare il loro percorso vaccinale

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