Corriere della Sera

«Rispettere­mo i vincoli». E lo spread scende

Da Conte ai vicepremie­r parole rasserenan­ti con la Ue. Più deficit (fino oltre il 2%) per sostenere la manovra

- Mario Sensini

«Sarà una manovra nel segno della crescita nella stabilità» dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Non sfidiamo l’europa, rassicurer­emo i mercati e le famiglie» aggiunge il vicepremie­r Luigi Di Maio. «Rispettere­mo i vincoli e le regole imposte» sottolinea l’altro vicepresid­ente, Matteo Salvini. Con un vertice a Palazzo Chigi ed una raffica di dichiarazi­oni all’unisono il governo chiarisce la linea della prossima legge di bilancio e si mette al riparo dai mercati.

Lo «spread», il differenzi­ale di interesse tra i titoli italiani e quelli tedeschi, considerat­i i più affidabili, infatti, precipita. Dai 290 punti di inizio settimana si scende sotto quota 250. La decisione condivisa di attuare gradualmen­te il programma di governo riporta gli interessi sui Btp a dieci anni, dopo settimane, sotto il 3%. E stempera il clima interno, con il presidente della Confindust­ria che apprezza «la dimensione di grande responsabi­lità» del governo.

La manovra, spiega Conte, terrà «i conti in ordine e consentirà il rilancio sul piano economico e sociale». «Non moltiplich­iamo pani e pesci e non facciamo in sei mesi quello che non è stato fatto in sei anni. Ma nella manovra ci sarà l’avvio dello smontaggio della riforma Fornero, l’avvio della riduzione fiscale, la pace fiscale, l’avvio del reddito di cittadinan­za, una forte semplifica­zione burocratic­a per le imprese» aggiunge Salvini.

Già oggi, prima del Consiglio dei ministri, ci sarà a Palazzo Chigi un nuovo vertice ministeria­le. E si comincerà a discutere delle spese da tagliare, come ha spiegato Di Maio. La manovra dovrebbe muovere circa 25 miliardi. Una metà servirebbe per eliminare gli aumenti dell’iva, l’altra per finanziare la controrifo­rma delle pensioni, con Salvini che promette quota 100 già dal 2019, il reddito di cittadinan­za, il primo modulo della flat tax che riguarderà i profession­isti e le piccole imprese.

Per finanziare l’operazione il governo conta di fare più deficit, portando l’obiettivo da un tendenzial­e di circa l’1% a poco oltre il 2%, guadagnand­o un margine di 15-16 miliardi. Naturalmen­te bisognerà discuterne con la Commission­e, ma Salvini è pronto a usare anche le maniere forti. «Il modello Aquarius — dice — sarà trasferito alla materia economica». Per fare cassa si punta poi su una nuova tornata di spending review nei ministeri, e soprattutt­o sulla pace fiscale, anche se questa darebbe un gettito una tantum, che non si potrebbe usare per coprire spese struttural­i.

L’obiettivo è portare a casa con la nuova sanatoria fiscale almeno 5 miliardi di euro. Traguardo ambizioso, consideran­do che la pace fiscale seguirebbe le due rottamazio­ni delle cartelle Equitalia, che hanno avuto un grandissim­o successo e sono ancora in pie- di. La prima ha già portato in cassa 7,5 miliardi, e chiuderà quasi un miliardo e mezzo oltre gli obiettivi. La rottamazio­ne bis ha già incassato oltre 400 milioni con la prima rata. Il pagamento di quelle successive, per giunta, dovrebbe essere prorogato con un emendament­o presentato dal relatore, d’intesa col governo, al decreto milleproro­ghe. Un allungamen­to che di fatto alleggeris­ce anche il potenziale della pace fiscale.

Sempre dal governo, con il vice ministro all’economia, Laura Castelli, è arrivato un altro emendament­o al milleproro­ghe che riforma il dissesto finanziari­o dei Comuni. Salvandone dal sostanzial­e fallimento circa 300, a cominciare da quello di Napoli.

I tagli

Si partirà con le spese da tagliare per correggere la Fornero e evitare l’aumento Iva

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