«Fondi leghisti, via ai sequestri se il Tribunale dà il via libera»
La Procura è pronta. Se dal tribunale del Riesame arriverà l’ok al sequestro dei 49 milioni di euro della Lega, i magistrati che indagano sulla maxi truffa dei rimborsi elettorali chiederanno «l’immediata esecuzione del provvedimento». Lo ha confermato il procuratore di Genova, Francesco Cozzi, nell’attesa che dai giudici arrivi la decisione nel merito dopo che la Cassazione, lo scorso aprile, aveva accolto il ricorso della Procura sulla richiesta di procedere al sequestro di tutte le risorse disponibili sui conti correnti e sui depositi riferiti al partito di Matteo Salvini fino a raggiungere la somma complessiva di 49 milioni. La cifra considerata il provento della truffa sui rimborsi elettorali percepiti tra il 2008 e il 2010 e costata la condanna (in primo grado) a 2 anni e 6 mesi per Umberto Bossi e a 4 anni e 10 mesi per l’ex tesoriere Francesco Belsito. La decisione del Riesame potrebbe arrivare già nella giornata di oggi. I giudici dovranno analizzare la memoria difensiva depositata dagli avvocati del Carroccio, Giovanni Ponti e Roberto Zingari, nella quale i legali parlano di «somme lecite». Nella relazione realizzata da Pwc si dice che da settembre 2017 (data del primo sequestro di soli 3 milioni) sono entrati nelle casse della Lega poco più di 5,6 milioni: «4,7 derivano da donazioni, finanziamenti, sovvenzioni e dai tesseramenti. Il resto, circa 730 mila euro, proviene dal 2 per mille sottoscritto nelle dichiarazioni dei redditi».