Sasha, Ruslan e lo spray al nervino «Ecco i due killer russi di Skripal»
May diffonde i nomi (finti) e le foto dei sospettati: «Sono agenti del Gru»
LONDRA Gli avvelenatori al nervino che nel marzo scorso a Salisbury hanno attentato alla vita dell’ex spia russa Sergej Skripal e di sua figlia Yulia — e che hanno accidentalmente causato la morte di una cittadina britannica, Dawn Sturgess — hanno finalmente un nome. Ma soprattutto una nazionalità: sono Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, due agenti russi del Gru, il servizio segreto militare di Mosca. Anche se con ogni probabilità si tratta di identità fittizie.
Il governo britannico è tuttavia certo che l’ordine sia stato impartito dal Cremlino: «Non è stata un’azione autonoma», ha detto ieri la premier Theresa May di fronte al Parlamento. «È stata un’operazione notevolmente sofisticata — ha rimarcato Neil Basu, capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard — portata a termine da persone che conoscono il loro mestiere».
Una conclusione cui si è giunti grazie al lavoro di 250 detective, che assieme ai servizi di intelligence hanno esaminato 11 mila ore di registrazione delle telecamere a circuito chiuso e 1.400 testimonianze: fino a ricostruire quello che è successo ai primi di marzo fra Londra e Salisbury, la cittadina dove gli Skripal Alla stazione Boshirov e Petrov il 4 marzo 2018 alle 13.05 mentre camminano a Salisbury (foto London Metropolitan Police)
vennero trovati in stato di incoscienza su una panchina del centro.
Il 2 marzo scorso i due agenti russi arrivano su un volo da Mosca all’aeroporto di Gatwick e da lì si trasferiscono a Londra, dove prendono alloggio in un hotel low cost. Il giorno successivo compiono un sopralluogo a Salisbury,
dove vive Sergej Skripal, che ha appena ricevuto la visita della figlia Yulia dalla Russia.
Il 4 marzo i killer entrano in azione. Usando una finta bottiglietta di profumo di Nina Ricci, spruzzano il micidiale agente nervino sulla porta di casa degli Skripal. Quando padre e figlia vengono rinvenuti
esanimi quello stesso pomeriggio, i due agenti russi sono già sulla strada dell’aeroporto di Heathrow, dove si imbarcano su un volo per Mosca. Nel frattempo, avevano gettato la finta bottiglietta di profumo in un parco: è lì che la trova quattro mesi dopo Charlie Rowley, il quale la regala alla sua compagna Dawn Sturgess. La poveretta muore pochi giorni dopo fra atroci sofferenze.
Gli investigatori britannici avevano scoperto l’identità degli agenti russi da tempo, ma speravano di poterli sorprendere e arrestare all’estero. Ora è stato emesso un mandato europeo all’interpol: anche se le speranze di acciuffarli appaiono remote.
Bisogna vedere adesso quali saranno le prossime mosse di Londra. Theresa May ha annunciato misure per contrastare la minaccia dei servizi russi «usando tutto il ventaglio di strumenti dei nostri apparati di sicurezza». Ma sarà difficile convincere gli alleati a imporre nuove sanzioni alla Russia, dopo che in marzo venti Paesi si erano uniti alla Gran Bretagna nell’espellere circa 150 diplomatici di Mosca.
Oggi Londra porterà il caso davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. È però improbabile che gli europei abbiano intenzione di andare a un giro di vite nei confronti di Mosca: la Gran Bretagna sta per uscire dalla Ue e il senso di solidarietà nei suoi confronti è molto tiepido. Per non parlare dell’atteggiamento di Paesi come l’italia o l’austria, improntato a vicinanza più che ostilità verso il Cremlino. Che da parte sua continua a negare ogni addebito: quei due nomi non significano nulla, dice Mosca.