Sugli alberi (per salvarli)
Germania, gli attivisti asserragliati nella foresta di Hambach «Proteggiamo il bosco millenario dallo scempio del carbone»
BERLINO Le casette sugli alberi sono almeno 60, collegate da passerelle di legno e riunite in villaggi dai nomi fantasiosi: «Gallien», «Lorien», «Oaktown». La più alta, rivendicano gli abitanti, è a 25 metri dal suolo, quanto un palazzo di otto piani, perché «più su stanno, più sono difficili da sgombrare». E infatti le ruspe della compagnia tedesca Rwe, uno dei colossi europei dell’elettricità, che ieri accompagnate da centinaia di poliziotti hanno spazzato via depositi e barricate sulle via di accesso, non le hanno toccate. Solo per tirare giù le «vedette» dai treppiedi costruiti con i tronchi all’ingresso dei villaggi la polizia ha impiegato ore.
È la foresta occupata di Hambach, 300 ettari di bosco millenario tra Colonia e Aquisgrana, diventata il fulcro della lotta contro l’energia al carbone in Germania. La Rwe vuole abbatterne un altro milione e 600 mila metri quadri per scavare lignite, dopo che negli ultimi 37 anni la miniera si è mangiata villaggi (di mattoni) e 4 mila ettari di alberi, trasformandoli in un enorme bacino vuoto di sassi grigi.
Gli ambientalisti hanno costruito i primi presidi aerei nel 2012, ma dalla fine di agosto la foresta è stata dichiarata «luogo pericoloso» dalle autorità: gli assembramenti sono vietati, gli agenti possono perquisire chi entra e le baracche, quasi ogni giorno arrivano nel bosco in tenuta anti sommossa. Questo perché il primo ottobre entrerà in vigore il permesso di estrazione di Rwe. E ci si aspetta che il livello dello scontro si alzi.
Il presidente cristianodemocratico del Nordreno-vestfalia lunedì ha messo in guardia contro «gli estremisti di sinistra pronti ad azioni violente», e ieri sono state fermate 5 persone, ma se gli occupanti sugli alberi sono gli esponenti più radicali della battaglia per salvare il bosco,
GERMANIA
Renania Settentrionale -Westfalia
Foresta di Hambach Colonia