Noi e loro: la vita «dolce» con gli animali
Dalle tecniche di educazione alle cucce (e ai graffiatoi) di design
Che mondo sarebbe senza animali? Se l’è chiesto sulle pagine del Guardian, non troppo tempo fa, il provocatorio zoologo Jules Howard, partendo dal rapporto «The Living Planet 2016», che ha svelato entro il 2020 la scomparsa di due animali su tre a a causa del bracconaggio e dell’inquinamento. «L’idea di avere un gatto sulla pancia, mentre guardiamo la nostra serie preferita su Netflix, ai nostri pronipoti potrebbe apparire persino perversa. Ma un mondo in cui gli unici suoni sono fatti dall’uomo non è un posto terrestre, almeno per me».
Affrontando la questione da un altro punto di vista, il filosofo vegano Leonardo Caffo si chiede sul numero di Liberi Tutti domani in edicola, che tipo di impatto può avere sulla sopravvivenza della specie animale il fatto di nutrirsi di carne. E a pagina 43, anche lui lancia una piccola provocazione. «Ammettiamo che per arrivare a questa pagina di Liberi Tutti abbiate impiegato 10 minuti: in questo lasso di tempo, analizzati i dati, sono morti in giro per il mondo solo per ragioni alimentari circa quattro milioni di animali». Un numero impressionante, che ha motivato la «conversione» di Caffo, autore del volume «Vegan. Un manifesto filosofico» uscito lo scorso 4 settembre in libreria. «Sono diventato vegano perché non
ho trovato più ragioni per considerare la vita di un animale meno importante della mia».
L’etologo inglese Desmond Morris che trent’anni firmò a nome dell’umanità un contratto con gli animali («Animal Contract - Noi e gli animali, come convivere) oggi ammette che quel patto non è stato onorato. Per lo studioso invece di condividere il pianeta con le altre specie, gli uomini hanno puntato a conquistarlo, commettendo tra gli altri errori quello della antropomorfizzazione. Ma in questo «vizio» è svelato anche il mistero del legame tra gli uomini e i pets. «Gli animali domestici sono uno dei pochi contatti veri con la natura che ci sono rimasti ed è anche per questo motivo che siamo attratti da loro», spiega Morris, fornendoci anche la chiave per capire alcuni nostri atteggiamenti.
Proprio ad ottobre uscirà per Phaidon il volume Pretecture, design per animali domestici, che svela come per i nostri amici siamo disposti a investire su cucce avveniristiche, a forma serpeggiante a quattro piani che può ospitare fino a cinque mici. Costanza Rizzacasa d’orsogna, sul numero di Liberi Tutti racconta il percorso che l’ha guidata alla scelta della cuccia perfetta per Milo, il suo gatto di 5 anni, pur partendo dal- l’assunto fondamentale che «un gatto non ha bisogno di cucce griffate, basta una scatola e lo farete felice».
La felicità degli animali domestici è anche il tema intorno al quale ruota il lavoro di Angelo Vaira, educatore cinofilo, scrittore e conduttore radiofonico, che ad Alessandro Sala racconta su Liberi Tutti il suo metodo Think Dog, un percorso di consapevolezza in cinque passi per creare un rapporto alla pari. «Mettendoci dalla parte del cane tutto viene più naturale - spiega Vaira -. Se ragiono come lui so per esempio che restare in casa a farsi riempire di coccole non è ciò che lui desidera. Il cane vuole uscire con noi e divertirsi su un prato».
E del resto gli animali in tante occasioni dimostrano una imprevedibilità ben superiore a quella umana («un cane se vede una pozzanghera ha l’istinto di buttarcisi dentro», dice Vaira), testimoniata anche dalla loro varietà «fisica». Nel volume uscito ieri nelle librerie di tutto il mondo «Guinness dei primati 2019» (in Italia dal 18 settembre) ci sono anche Cygnus Regulus Power e Keon, il gatto e il cane con le code più lunghe (rispettivamente 44,66 e 76, 8 centimetri). E se pensate di sapere tutto su cani, gatti e conigli leggetevi la storia di Bini, il coniglio che in un minuto ha fatto 7 canestri; o di Digda, il gatto che ha fatto il maggior numero di acrobazie in un minuto. Scoprirete che il mondo degli animali ha ancora molte cartucce da sparare di quelle buone - per stupirci.