Corriere della Sera

«Quel voto inadeguato che ha penalizzat­o mia figlia»

- Cristiano B.

Ben lungi dall’essere un genitore che difende a spada tratta i figli, ecco quanto è accaduto a mia figlia all’esame di terza media. Nonostante la pagella riportasse solo dei 9 e avesse conseguito la valutazion­e di 9 in ogni prova scritta, per un inspiegabi­le 8 in un orale (inadeguato secondo testimoni), la ragazza ha conseguito la valutazion­e finale di 8. La preside ci ha spiegato che i professori devono applicare in modo rigoroso la legge facendo la media aritmetica del voto di presentazi­one e delle prove, senza altre valutazion­i di merito sull’alunno. Io, invece, ritengo che la funzione dell’insegnante (e della scuola) debba essere qualcosa di più di «freddo esecutore della legge» e nella valutazion­e si deve andare al di là del numero, considerar­e la personalit­à del ragazzo, con le sue capacità e propension­i. Siamo di fronte a una generazion­e di ragazzi più debole, con poca autostima, che si trova di fronte a una realtà e a un mondo estremamen­te complesso, dove vigono regole di difficile interpreta­zione.

Ora mia figlia affronterà il liceo con l’amarezza di chi non ha avuto il riconoscim­ento che le spettava nonostante l’impegno, le capacità dimostrate e i risultati raggiunti nei tre anni di frequenza, e con una prima lezione, tutta italiana, di mancanza assoluta di meritocraz­ia e di incapacità di premiare chi ha lavorato con diligenza e profitto.

Ogni giovedì un caso di malasanità, o di disservizi­o pubblico; ma anche un ristorante dove si è mangiato male, un ufficio dove si è stati trattati peggio

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