«Quel voto inadeguato che ha penalizzato mia figlia»
Ben lungi dall’essere un genitore che difende a spada tratta i figli, ecco quanto è accaduto a mia figlia all’esame di terza media. Nonostante la pagella riportasse solo dei 9 e avesse conseguito la valutazione di 9 in ogni prova scritta, per un inspiegabile 8 in un orale (inadeguato secondo testimoni), la ragazza ha conseguito la valutazione finale di 8. La preside ci ha spiegato che i professori devono applicare in modo rigoroso la legge facendo la media aritmetica del voto di presentazione e delle prove, senza altre valutazioni di merito sull’alunno. Io, invece, ritengo che la funzione dell’insegnante (e della scuola) debba essere qualcosa di più di «freddo esecutore della legge» e nella valutazione si deve andare al di là del numero, considerare la personalità del ragazzo, con le sue capacità e propensioni. Siamo di fronte a una generazione di ragazzi più debole, con poca autostima, che si trova di fronte a una realtà e a un mondo estremamente complesso, dove vigono regole di difficile interpretazione.
Ora mia figlia affronterà il liceo con l’amarezza di chi non ha avuto il riconoscimento che le spettava nonostante l’impegno, le capacità dimostrate e i risultati raggiunti nei tre anni di frequenza, e con una prima lezione, tutta italiana, di mancanza assoluta di meritocrazia e di incapacità di premiare chi ha lavorato con diligenza e profitto.
Ogni giovedì un caso di malasanità, o di disservizio pubblico; ma anche un ristorante dove si è mangiato male, un ufficio dove si è stati trattati peggio