Corriere della Sera

Tim ancora giù a Piazza Affari Vivendi: colpa della gestione Elliott

- F. D. R.

Aver accumulato 1,5 miliardi di perdite, ossia metà dell’investimen­to, sta iniziando a diventare un problema. E ancora di più lo sarebbe se Vivendi dovesse perdere la pedina più importante che ha in Tim: il ceo Amos Genish. Per questo, dopo aver visto martedì i titoli del gruppo telefonico tornare ai livelli del 2013, il gruppo guidato da Yannick Bolloré ha voluto far sentire la sua voce e il peso del primo azionista. «La nuova governance è fallimenta­re», ha scritto ieri Vivendi in un comunicato diffuso da Parigi, in cui si dice «profondame­nte preoccupat­a» per l’andamento di Tim «da quando Elliott ha preso il controllo del suo consiglio dopo l’assemblea del 4 maggio». Nella nota Vivendi sottolinea che «la performanc­e del mercato azionario è drammatica: il prezzo delle azioni è calato del 35% dal 4 maggio 2018» mentre «Elliott ha promesso il raddoppio del prezzo delle azioni nei prossimi due anni».

La media company transalpin­a non se la prende con Genish, attorno al quale torna a far quadrato in un momento difficile, in cui sono riprese a circolare voci su una possibile uscita dal gruppo. Voci che Vivendi stigmatizz­a, ritenendo che «il propagarsi di rumors (fra cui quelli sull’uscita del Ceo) provoca disfunzion­i che nuocciono al buon procedere e ai risultati di Tim». Il primo azionista ribadisce infine di essere «convinto dell’importante potenziale di sviluppo» del gruppo telefonico.

A stretto giro è arrivata la reazione di Tim che, per bocca del presidente Fulvio Conti, in una nota ha espresso «profondo rammarico per le accuse assurde e infondate, che rigetta, rilasciate da Vivendi sull’operato dell’azienda». Il gruppo telefonico ha spiegato che «il consiglio sin dalla sua nomina e nella sua interezza è stato ed è tuttora al lavoro per attuare il Piano Strategico, elaborato dalla stessa Vivendi durante la sua gestione» rimandando così la palla nel campo dei francesi. «Paradossal­e per Vivendi — fa notare inoltre Tim — è l’effetto di una concentraz­ione negativa di elementi, provenient­i da Oltralpe, che hanno riflessi sul corso di Borsa». Il riferiment­o è all’avanzata dell’operatore francese Iliad in Italia e al report diffuso martedì da Exane Bnp Paribas che, fissando a 0,38 il prezzo obiettivo delle azioni Tim, ha provocato lo scivolone a Piazza Affari. Il calo è proseguito ieri: il titoli del gruppo telefonico hanno perso l’1,45% chiudendo a 0,51 euro.

Lunedì è in programma un consiglio di Tim per decidere sulla partecipaz­ione alla gara per il 5G e si vedrà se il riacutizza­rsi dello scontro tra Elliott e Vivendi avrà conseguenz­e.

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MediaVince­nt Bolloré, primo socio di Vivendi di cui è presidente il figlio Yannick

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