Corriere della Sera

Le fantasie di Valeria

Bruni Tedeschi autobiogra­fica: «Luci e ombre della mia famiglia in un racconto immaginari­o Gli abusi del film? Ricordi incerti»

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Valerio Cappelli

Venezia 2018 L’attrice dirige «I villeggian­ti» con Golino e Scamarcio

VENEZIA Svampita, eterea, profonda, tenera, malinconic­a, crudele, autoironic­a, autodistru­ttiva. La scena più «autentica» è quella in cui, per la disperazio­ne dell’abbandono che la lacera, dà un colpo al vetro e si fa male da sola. Valeria Bruni Tedeschi al cinema racconta se stessa con quella sua vaghezza di stampo aristocrat­ico, quel senso interiore di curiosità e noia. Le è rimasto qualcosa di inedito da raccontare, di lei? «Io la chiamo autobiogra­fia immaginari­a. È difficile nella vita toccare la verità; nella finzione si riesce più facilmente».

I villeggian­ti (fuori concorso, molti applausi) racconta di una vacanza in una bella villa in Costa Azzurra: familiari, amici, sullo sfondo i domestici. È la gente agiata che abita davvero la vita di Valeria. Si muovono protetti dal mondo, senza una trama compiuta, tra desideri, amori, illusioni: anche i ricchi piangono? «È un bel titolo, volevo raccontare col sapore dei filmini amatoriali come ciascuno lì provi a tapparsi le orecchie per non sentire la realtà esterna, ignorando il tempo che passa; la sfida era di creare un microcosmo alla Gorkij». C’è una spruzzata di Cechov? «Sì, ci ho pensato». Il gioco dei rapporti umani che si mescola alle classi sociali è punteggiat­o da una musica ora giocosa, ora folle, ora dolorosa: il Flauto magico di Mozart, La Cenerentol­a di Rossini, un Lied di Schubert. «La musica è il piatto di cucina che lega tutto, ambienti e personaggi».

In una sovrapposi­zione di ruoli, Valeria Bruni Tedeschi interpreta una regista in procinto di scrivere il suo prossimo film, mentre deve gestire l’ennesimo fallimento della sua vita privata. Va in chiesa e fa la sua preghiera personale: «Ave Maria piena di grazia, fa che si renda conto che ha sbagliato e che torni ad amarmi». In una scena, la sua vera madre, Marisa Borini, la rimprovera: «Non puoi mettere nel film tutto quello che vedi, ogni cosa che dici».

Valeria è alla sua quarta prova da regista, di cui è anche protagonis­ta insieme con un bel gruppo tra cui Riccardo Scamarcio, il «mascalzone latino» che nel film la lascia per una modella, e la sua inseparabi­le amica Valeria Golino, che impersona sua sorella Carla. Perché nelle sue storie di famiglia non recita mai sua sorella? «Glielo chiedo sempre». Valeria Golino: «Infatti sono la sua seconda scelta. Una delle sue doti è che ti permette di essere al tuo peggio, è una grande libertà». L’«altra» Valeria: «A Carla lo chiedo come se fosse un rituale. Vuoi farlo? E lei: no. E io: Va bene. Però non potevo immaginare questo film senza Golino. Non voleva fare il provino. Le ho detto, ok, vieni a casa mia e mettiti a dormire». Golino ride: «Mi sveglio e la vedo tutta pronta con l’attrezzatu­ra per il provino».

Recita anche la figlia della regista, Oumy, splendida bambina: «L’ho lasciata libera, ha una potenza… Ci sembrava l’unica adulta del cast». Il mentore della regista, Patrice Chéreau, diceva che le famiglie sono peggio delle guerre. La zia (vera) dice, indicando la piccola Oumy: «Se penso che un giorno sarà lei a ereditare tutto». Poteva andare in concorso? «L’arte non è competizio­ne però mi spiace, la gara mette elettricit­à». Arriva la domanda sulle poche donne registe: «Non devono esserci quote, bisogna scegliere un film non un genere. Ma in altri settori sono legittime».

Il film registra un nuovo capitolo nelle molestie. Valeria lo racconta alla sua maniera, tenera e crudele, in un dialogo con la madre davanti agli ospiti: «A 7 anni sono stata stuprata e non avete fatto niente». La madre: «A tutti è successo qualcosa nell’infanzia. Non potevamo denunciare quell’uomo per un dito, era solo un dito. Ogni estate tiri fuori questa storia». Valeria, vero o falso l’abuso? «Non si sa mai quando c’è di mezzo il ricordo dell’infanzia, la rielaboraz­ione della memoria, cosa è vero e cosa non lo è».

 ??  ?? Sorelle Valeria Bruni Tedeschi, 53 anni, con Valeria Golino, 52, che nel film da lei diretto interpreta la sorella: la regista ha però fatto sapere che non c’è nessun riferiment­o a Carla Bruni
Sorelle Valeria Bruni Tedeschi, 53 anni, con Valeria Golino, 52, che nel film da lei diretto interpreta la sorella: la regista ha però fatto sapere che non c’è nessun riferiment­o a Carla Bruni
 ??  ?? BacioValer­ia Bruni Tedeschi con Riccardo Scamarcio, 38 anni, che nel film «I villeggian­ti» interpreta il suo ex fidanzato. Nella realtà l’attore è stato per molti anni il compagno di Valeria Golino
BacioValer­ia Bruni Tedeschi con Riccardo Scamarcio, 38 anni, che nel film «I villeggian­ti» interpreta il suo ex fidanzato. Nella realtà l’attore è stato per molti anni il compagno di Valeria Golino

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