Il Monza a Berlusconi, anche Colombo conferma
«Per me sarebbe un grande onore avere come socio il gruppo Fininvest e Silvio Berlusconi. Sarebbe molto importante per Monza e tutta la Brianza. Il Monza non è mai stato in Serie A e questo obiettivo, mai conquistato in 106 anni di storia, potrebbe essere uno stimolo enorme». Con queste parole, a Tutti convocati su Radio 24, Nicola Colombo, presidente del Monza apre le porte alla trattativa con l’ex presidente rossonero. Nonostante la prudenza, dettata anche dai patti di riservatezza firmati fra i due gruppi che oggi si accingeranno a svolgere la due diligence — cioè la verifica dei dati del bilancio della società —, l’affare non è propriamente in una fase embrionale. Martedì, dopo il pranzo di Arcore, Adriano Galliani ha incontrato Felice e Nicola Colombo, padre e figlio: Berlusconi è intenzionato a rilevare il 70 per cento della società, lasciando la percentuale rimanente agli attuali proprietari (che conserverebbero anche la presidenza). Se non sorgeranno intoppi si punta a raggiungere il passaggio di quote societarie entro la fine del mese. Nonostante la questione stadio non sia prioritaria per il gruppo Fininvest, è invece fondamentale per la famiglia Colombo discutere della riqualificazione dello stadio Brianteo. Per Galliani, che in questi anni non ha mai perso una gara in streaming del Monza, la poltrona di ad sarebbe un ritorno alle origini dopo essere stato fra il 1975 e il 1985 vicepresidente del club. «L’acquisto di quei tempi di cui vado più fiero è Massaro scovato all’oratorio Regina Pacis, portato nel settore giovanile del Monza e arrivato fino alla Nazionale». Perciò, ragazzi dell’oratorio datevi da fare.