De Marchi fugge e vince, ma Aru perde secondi preziosi dalla maglia rossa
Nove stagioni di onorato lavoro, gregario generoso e versatile da 90 corse a stagione (un record tra i professionisti), ieri il friulano Alessandro De Marchi, 32 anni (foto), ha centrato la quarta vittoria di una carriera dedicata ai capitani. Si è preso in solitudine l’11ª tappa della Vuelta infilandosi in una fuga a 19 partita da lontano. De Marchi è poi andato al contrattacco a 25 chilometri dal traguardo, si è fatto raggiungere dal giovane (e veloce) colombiano Restrepo che ha staccato nella rampa finale. Delle sue 4 vittorie, il friulano ne ha conquistate tre alla corsa spagnola: «Ero stanchissimo – ha spiegato – ma in volata avevo 99 possibilità su 100 di perdere». De Marchi sarà uomo chiave della nostra Nazionale ai Mondiali di Innsbruck. La tappa di ieri ha detto anche qualcosa per la classifica generale, agitata prima da un tentativo di recuperare posizioni di Pinot (a lungo in fuga) e poi da una battaglia tra big nel finale, con attacco congiunto (ma fallito) al leader Simon Yates da parte di Quintana e Valverde. A farne le spese, purtroppo, il solo Fabio Aru che ha perso 41” in tre chilometri e ora ha un ritardo in classifica generale di 1’44”. Mentre oggi la corsa arriva in Galizia con una tappa per velocisti, il ciclismo si interroga sulla positività all’epo (in un controllo a sorpresa) di Kanstantsin Siutsou: la Barheinmerida l’ha subito sospeso dall’attività.