Corriere della Sera

«La Juve? Gioca un campionato a parte»

Totti: «Dobbiamo essere realisti: Roma, Inter, Milan, Napoli e Lazio lottano per i posti Champions»

- Luca Valdiserri

ROMA E tu di che partito sei? Dei realisti o dei sognatori?

Parla Francesco Totti ai microfoni di Roma Radio e la città gialloross­a si divide. Il tema è ricorrente: difendere la società e la squadra dalle critiche che, nella Capitale, non mancano mai.

L’affondo di Totti, però, è spiazzante: «Nessuno si aspettava questo inizio, ma sono state giocate solo tre partite e non possiamo già dare le colpe a uno o all’altro. Dobbiamo essere realisti: la Juve fa un campionato a parte. Noi disputiamo quello con Milan, Inter, Napoli e Lazio. Cerchiamo di arrivare tra il secondo e il quarto posto, passando il turno di Champions League e restando più uniti che mai. Su Di Francesco posso mettere la mano sul fuoco: è giovane, ha grande carattere, non si fa influenzar­e. Roma è una piazza particolar­e, ha voglia di vincere ma tutti ce l’hanno e alla fine vince solo la Juve. Monchi ha venduto grandi giocatori, ma li ha anche comprati. Molti sono giovani di prospettiv­a che, però, possono far bene già adesso.

Siamo una squadra di alto livello, piena di nazionali. A fine anno si giudicherà: se avrà fatto risultati andrà bene, altrimenti sarà giusto criticare. Alti e bassi non fanno bene alla società e alla squadra: bisogna avere equilibrio. L’importante è non cercare alibi: la squadra è forte e deve lottare».

La maggioranz­a dei tifosi è con Totti. «È giusto non illudere la gente», la sintesi. Ma c’è anche chi mastica amaro: nello scorso campionato la Roma uscì dalla lotta scudetto con il blackout tra dicembre e gennaio, adesso si ammaina il sogno già a inizio settembre? Francesco è stato per anni l’anti-juve, è per questo che molti tifosi non capiscono.

Il 10 luglio scorso, alla presentazi­one di Bryan Cristante, il d.s. Monchi rispose così a chi gli chiedeva se parlare di scudetto fosse un’utopia: «Utopia non è niente. L’anno scorso ci è mancato poco per arrivare in finale di Champions League e sono convinto che nemmeno il più ottimista dei tifosi era fiducioso di arrivare così avanti. È difficile, negli ultimi sette anni in Italia ha vinto sempre la stessa squadra, ma vogliamo mettere tutto quello che abbiamo per provarci. Questa Roma merita di fare cose importanti, di realizzare i sogni dei tifosi. I tifosi meritano più che le parole, meritano i fatti. Non ci sono cose impossibil­i se si lavora per ottenerle, anche se sono difficili».

Sembra quasi che Totti abbia parlato come calciatore prima ancora che come dirigente. Le partenze di Alisson, Nainggolan e Strootman sono state pesanti e i giovani di prospettiv­a non possono farti vincere subito. È un’immagine sfuocata. La Roma, prima con Sabatini («Non affezionat­evi ai calciatori») e poi con Monchi, è diventata la regina del trading sul mercato, ma la sua icona è un ex calciatore che ha rifiutato il Real Madrid pur di vestire per tutta la vita il gialloross­o. «L’unico ad avermi detto di no» si è fatto scrivere Florentino Perez sulla maglia che Totti gli ha regalato l’ultima volta al Bernabeu.

Monchi ha venduto campioni ma ha anche comprato. Non si possono fare processi dopo tre partite. A fine anno si giudicherà il lavoro

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(Lapresse) Leggende rossonere Kakà e Paolo Maldini
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