Caso a Villa Medici per la mancata conferma al vertice
L’accademia di Francia
Una bufera si sta abbattendo sulle antiche e gloriose stanze di Villa Medici, a Roma. In una lunga lettera, Muriel Mayette-holtz, nominata nel settembre 2015 direttrice dell’accademia di Francia a Roma — prima donna a dirigere l’istituzione — difende il proprio operato. Uno sfogo in seguito alla comunicazione da parte del ministero della Cultura francese, avvenuta pare con una telefonata, di voler riconsiderare le funzioni delle residenze all’estero. Alla direttrice, in carica fino al 16 settembre, è stata annunciata non una nomina bis, ma un interim di due mesi, da lei rifiutato, non senza sdegno. Fino a oggi tutti i direttori sono stati riconfermati per almeno un secondo mandato.
Nuovi regolamenti pongono un limite agli incarichi «a vita» (impensabile oggi un caso Balthus, direttore dal 1961 al 1977) «ma il rinnovo del mandato triennale Mayette-holtz è essenziale per dare
una continuità alla visione artistica» si fa notare a Villa Medici, dove ieri si sono vissuti momenti di tensione. Mayette-holtz scrive tutto il suo rammarico: «La decisione mi è stata notificata senza spiegazioni, nonostante abbia aumentato il numero dei borsisti, proposto una programmazione lodata da pubblico e stampa, aumentato del 30% le risorse proprie, costruito una Villa digitale». Un peso ha il cambio ai vertici del Paese: la nomina avviene con decreto del presidente della Repubblica francese, oggi è Macron a dover mettere la sua firma. Secondo «Le Monde», la novità è anche legata a cambi ai vertici delle istituzioni culturali francesi, come le direzioni delle Belle Arti di Parigi e del museo d’arte contemporanea di Lione. La polemica s’innesta nel dibattito, aperto in Francia, sull’opportunità di foraggiare le istituzioni all’estero. Pronta l’obiezione di Mayette-holtz: «Il nostro festival Viva Villa mira a questo, riportare in patria i lavori degli artisti in residenza».