Corriere della Sera

Il ponte di Piano: «Dovrà durare mille anni»

Genova, svelato il progetto di Piano: «Pronto a ottobre 2019». Ma l’intesa per il via ai lavori resta lontana

- Di Marco Imarisio Giuzzi, Sarzanini, Virtuani

Il nuovo ponte di Genova sarà pronto per fine 2019. Presentato il plastico, che per errore è stato rotto. Sarà costruito da Fincantier­i e Autostrade. Piano: «Deve durare mille anni». Le carte.

Eccolo, il ponte. Nell’auditorium della Regione Liguria sono esposti cinque cavalletti con sopra altrettant­i blue print di quel che sarà, disegni tecnici con sezioni, piloni e tiranti. Qualcosa più dello schizzo iniziale, della semplice idea. Qualcosa meno del progetto che verrà elaborato in un atelier della Valpolceve­ra da ingegneri e tecnici di Fincantier­i e Autostrade, seguendo l’ispirazion­e del suo creatore.

Sarà d’acciaio, durerà mille anni e dovrà avere un «piccolo passo», bello come una nave ma sobrio come questa città. Quando parla, l’architetto Renzo Piano rende potabile anche l’enfasi. C’è bisogno, dopo tanto pessimismo, dopo tutto quello che è successo, dell’entusiasmo di un ottantenne di genio, per cambiare aria, per riavere un orizzonte. Il suo ponte avrà 22 piloni alti dai 30 ai 40 metri e distanziat­i cinquanta metri l’uno dall’altro, 43 antenne luminose, una per ogni vittima del Morandi, 18 pilastri. Il sindaco Marco Bucci e il presidente Giovanni Toti rivolgono sguardi di riconoscen­za al concittadi­no illustre. Avevano una carta importante da giocare, e lo hanno fatto bene. Piano porta con se non solo il nome, ma una visione condivisa.

Non si tratta solo di buone intenzioni e di un messaggio comunque importante a una città che ha bisogno di ottimismo. Piano parla del valore simbolico della sua opera, dell’anima di luce che lo renderà visibile anche di notte. Ma quei pannelli e quel progetto rappresent­ano la nascita di una squadra per la ricostruzi­one che si è trovata d’accordo sull’esigenza di fare in fretta, perché il tempo sta gio- cando contro Genova. La data dell’ottobre 2019 per la consegna del ponte è un proposito di buona volontà ma anche una dichiarazi­one di intenti, che per essere realizzati non possono prescinder­e dalla presenza al tavolo dell’ad di Autostrade Giovanni Castellucc­i, ospite parecchio ingombrant­e. «Stiamo parlando dell’unica società titolata ad aprire quel cantiere quando il ponte sarà dissequest­rato dalla Procura» dice Toti.

L’immagine di Luigi Di Maio che ai funerali di Stato sussurra alle orecchie dei parenti delle vittime che non «farà mai più toccare palla ad Autostrade» giurando sulla propria madre appare decisament­e in contrasto, e siamo nel campo degli eufemismi, con quella del suo amministra­tore delegato, che proprio ieri, prima di entrare in Regione ha ricevuto la notifica dell’avviso di garanzia, seduto al tavolo della ricostruzi­one. Delle due l’una. Un compromess­o non sembra possibile. E infatti. La giornata cambia ben presto di segno. I toni alati di Renzo Piano sbiadiscon­o, oscurati dal consueto clima da rissa permanente. Nel pomeriggio dall’avanguardi­a ligure dei 5 Stelle parte un attacco frontale a Toti, accusato in sintesi di collusione con il nemico. La replica batte con forza sul tasto dolente dei pentastell­ati. «Da una forza di governo nazionale ci si aspettereb­be non dico proposte concrete per la soluzione dei problemi, ma almeno la conoscenza degli stessi. Continuand­o con la bieca propaganda invece i Cinque Stelle riuscirann­o solo a far pagare un prezzo ulteriore alla città di Genova e alla Liguria, ritardando la partenza del cantiere per la ricostruzi­one del ponte. Fino a che non cambierann­o le leggi, Autostrade per l’italia è l’unico interlocut­ore possibile». Niente da fare. In serata Di Maio aggiunge un carico che sembra definitivo. «Autostrade non ricostruir­à il ponte. Questi signori devono metterci i soldi ma non toccare nulla. Ci penserà Fincantier­i». Di Maio deve mantenere una promessa, Toti e il sindaco Bucci devono ricostruir­e un ponte. Il presidente della Regione, che pure è abituato all’ottovolant­e nei rapporti con il vicepresid­ente del Consiglio, battibecch­i pubblici e messaggi privati di riconcilia­zione da parte del plenipoten­ziario di M5S, si appella al principio di realtà. «Il governo si faccia pure il contenzios­o con Autostrade, ma non coinvolga noi e il futuro di Genova. La ricerca dei colpevoli non spetta a Di Maio e Toninelli, ma solo ai magistrati. Noi abbiamo il dovere e l’esigenza di fare in fretta». Seguiranno altre repliche, altre risse. E in un attimo il ponte di Renzo Piano sembra più lontano, quasi un miraggio.

 ??  ?? Il progetto del ponte in acciaio
Il progetto del ponte in acciaio
 ??  ?? La presentazi­one L’architetto Renzo Piano, a sinistra, con il sindaco di Genova Marco Bucci ieri alla conferenza stampa in cui è stato illustrato il nuovo viadotto sul Polcevera, dopo il crollo del ponte Morandi. L’archistar genovese, che compirà 81 anni il prossimo 14 settembre, ha sintetizza­to così il progetto: «Il nuovo ponte a Genova dovrà essere evocativo, dovrà durare mille anni e sarà d’acciaio, sfavillant­e e limpido come una nave e con un’anima chiara che consenta alla città di elaborare questo pesante lutto» (foto Luca Zennaro/ansa)
La presentazi­one L’architetto Renzo Piano, a sinistra, con il sindaco di Genova Marco Bucci ieri alla conferenza stampa in cui è stato illustrato il nuovo viadotto sul Polcevera, dopo il crollo del ponte Morandi. L’archistar genovese, che compirà 81 anni il prossimo 14 settembre, ha sintetizza­to così il progetto: «Il nuovo ponte a Genova dovrà essere evocativo, dovrà durare mille anni e sarà d’acciaio, sfavillant­e e limpido come una nave e con un’anima chiara che consenta alla città di elaborare questo pesante lutto» (foto Luca Zennaro/ansa)

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