Corriere della Sera

Ritrovati (e rilasciati) 16 profughi della Diciotti

- Rinaldo Frignani

Alla fine hanno accolto, almeno a parole, l’invito dei mediatori culturali che hanno prospettat­o loro l’impossibil­ità di lasciare l’italia per andare in Germania o in Inghilterr­a. Sedici migranti eritrei sbarcati a Catania dalla nave Diciotti presentera­nno domanda per chiedere asilo politico. Dopo una giornata trascorsa all’ufficio immigrazio­ne della Questura in via Patini, a Tor Sapienza, dove sono stati nuovamente identifica­ti, i ragazzi che nei giorni scorsi si erano allontanat­i con altri connaziona­li dal centro d’accoglienz­a «Mondo Migliore» di Rocca di Papa (in totale sono 74 su 190 i migranti sbarcati dall’unità della Guardia costiera attualment­e irreperibi­li), sono in parte tornati in serata nella tendopoli di Baobab Experience, fuori dalla stazione Tiburtina di Roma. Sempre lì, poco prima delle 11 di ieri, i 16 (più un siriano di 65 anni) erano stati fermati dalla polizia mentre aspettavan­o di essere visitati sull’ambulatori­o mobile di Medici senza frontiere. «Gli agenti ci hanno chiesto informazio­ni sui pazienti — racconta Giovanni Perna, operatore umanitario di Msf —, abbiamo risposto che non potevamo violare la confidenzi­alità medica. Volevano sapere chi erano, da dove venivano. In pratica hanno impedito la nostra attività medica, importante anche perché si tratta di persone con varie patologie, in questo caso soprattutt­o dermatolog­iche. I ragazzi si sono spaventati, non volevano salire sui pullmini. Poi però — aggiunge — c’è stata una mediazione e la rassicuraz­ione che sarebbero stati rilasciati dopo l’identifica­zione. E così è stato». Per Andrea Costa, responsabi­le di Baobab, quello di ieri è stato «un intervento spot, i ragazzi non sono dei fuggiaschi. Vogliono andare a Ventimigli­a e tentare di passare il confine». Con la scelta di ieri ora dovrebbero evitare il foglio di via quando vengono controllat­i. Alcuni dei migranti salvati dalla Diciotti erano già stati visti aggirarsi alla stazione Termini, poi in 16 avevano raggiunto il campo di Baobab, come migliaia di «transitant­i» somali ed eritrei che da anni si rivolgono ai volontari dell’associazio­ne, prima nel centro di via Cupa e ora, dopo lo sgombero del 2016, alle spalle della stazione Tiburtina.

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