Corriere della Sera

«Stiamo attenti sull’anticorruz­ione Non ci vadano di mezzo gli innocenti»

La ministra della Lega: i reati vanno ben definiti, sbagliato ampliare il traffico di influenze

- Di Dino Martirano

«Nel governo c’è piena condivisio­ne sul provvedime­nto anticorruz­ione ma ora, proprio perché stiamo inasprendo le pene, serve essere tassativi nella individuaz­ione delle figure di reato... Non ci devono andare di mezzo gli innocenti, altrimenti sarebbe una tragedia». Il ministro della Pubblica amministra­zione, l’avvocato Giulia Bongiorno, racconta che, alla vigilia del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini ha voluto fare il punto col suo stato maggiore sul disegno di legge «spazzacorr­otti» perché, ha avvertito il segretario della Lega, «alcuni passaggi del pacchetto mettono sotto inchiesta 60 milioni di italiani».

Ministro, prima di entrare nel merito del testo una domanda sul Guardasigi­lli Bonafede che ha dovuto difendere i magistrati del caso «Diciotti» attaccati da Salvini. A chi dà ragione?

«Salvini non ha mai detto che ritiene il provvedime­nto frutto di una magistratu­ra politicizz­ata».

Lei, sull’anticorruz­ione, ha parlato in Consiglio a nome della Lega e poi il testo è stato approvato «salvo intese». Dovrà essere corretto?

«Abbiamo dato alcuni suggerimen­ti in una cornice chiara. Nel governo c’è condivisio­ne sulla ratio della legge che crea una specie di “doppio binario”, simile a quanto già applicato per la mafia e il terrorismo, anche ai reati contro la Pubblica amministra­zione. Abbiamo chiesto, dunque, di essere particolar­mente attenti nella tassativit­à delle figure di reato. Il limite tra lecito e illecito deve essere nitido, deve essere chiaro il perimetro dei comportame­nti che vogliamo punire».

Quali limiti, allora, dovrà rispettare l’«agente sotto copertura» che il governo vuole infiltrare negli uffici?

«Correttame­nte il ministro della Giustizia Bonafede, che

è l’artefice del provvedime­nto, ha puntato sull’agente sotto copertura scartando l’ipotesi dell’agente provocator­e che non avrei condiviso. L’agente sotto copertura già esiste, opera per estorsioni, droga e terrorismo, e anche nell’ambito della pubblica amministra­zione si dovrà muovere, sotto la direzione e il controllo del pubblico ministero, solo quando ci sono elementi di reato. Non potrà certo istigare a commettere reati ma, per esempio, in una gara d’appalto in cui si è riscontrat­a una turbativa potrà presentars­i come uno dei partecipan­ti».

La Lega ha anche segnalato

l’inopportun­ità del Daspo «a vita», l’interdizio­ne dai pubblici uffici per le pene definitive sopra 2 anni.

«L’accorgimen­to, sull’onda delle osservazio­ni di alcuni giuristi, lo ha preso lo stesso Bonafede con il risultato che il Daspo perpetuo prevede la riabilitaz­ione».

Massimo 15 anni, quindi.

I confini

«Il limite tra lecito e illecito sia nitido, deve essere chiaro che cosa puniamo»

«Tredici più due».

Pure per l’abuso d’ufficio?

«Abbiamo chiesto che il Daspo venisse eliminato per l’abuso d’ufficio che è un reato contenitor­e, molto vago e facile da contestare. Il disvalore di un abuso d’ufficio è minore di quello di altri reati».

Troppo pure per il traffico di influenze introdotto con la legge Severino del 2012?

«È stato decisament­e ampliato: ecco, proprio perché sono state alzate le pene, con tutte le conseguenz­e che riguardano l’invasività delle indagini comprese le intercetta­zioni, è bene che i reati siano ben definiti. Il traffico di influenze è un reato che ho sempre contestato perché scritto con scarsa precisione. Qual è il confine esatto tra lecito e illecito nell’ ambito dell’ attività di lobbying?».

I magistrati dicono che la legge, senza riforma della prescrizio­ne, non serve.

«Con Bonafede siamo d’accordo che la prima cosa è accelerare i processi. Stiamo cercando risorse per assunzioni mirate. Io dopo questa esperienza tornerò in tribunale e so che, dopo le 14, ti dicono sempre la stessa cosa. “Il cancellier­e è andato via”...».

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 ??  ?? I Cinque Stelle Il ddl anti-corruzione è uno dei cavalli di battaglia del M5S: si tratta di un progetto invocato da tempo dagli attivisti. Il testo presentato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede prevede tra l’altro il «daspo a vita» per i condannati per corruzione ai quali non sarà più consentito di stipulare contratti con la Pubblica amministra­zione (in caso di riabilitaz­ione la misura può essere revocata dopo 15 anni). Un’altra novità è costituita dall’agente sotto copertura (la possibilit­à per le forze dell’ordine di indagare negli uffici pubblici sotto mentite spoglie).
I Cinque Stelle Il ddl anti-corruzione è uno dei cavalli di battaglia del M5S: si tratta di un progetto invocato da tempo dagli attivisti. Il testo presentato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede prevede tra l’altro il «daspo a vita» per i condannati per corruzione ai quali non sarà più consentito di stipulare contratti con la Pubblica amministra­zione (in caso di riabilitaz­ione la misura può essere revocata dopo 15 anni). Un’altra novità è costituita dall’agente sotto copertura (la possibilit­à per le forze dell’ordine di indagare negli uffici pubblici sotto mentite spoglie).
 ??  ?? La LegaIl Carroccio si è mostrato dubbioso su alcuni punti del provvedime­nto. «Alcuni passaggi del pacchetto mettono sotto inchiesta 60 milioni di italiani» ha detto Salvini annunciand­o modifiche in Parlamento. La Lega chiede che i margini in cui opererà l’agente sotto copertura siano maggiormen­te definiti ed ha espresso perplessit­à sulla durata del «Daspo a vita» favorendo l’introduzio­ne della possibilit­à di una riabilitaz­ione. Critiche anche sul traffico d’influenze: dalla Lega è arrivato un no all’ampliament­o del reato.
La LegaIl Carroccio si è mostrato dubbioso su alcuni punti del provvedime­nto. «Alcuni passaggi del pacchetto mettono sotto inchiesta 60 milioni di italiani» ha detto Salvini annunciand­o modifiche in Parlamento. La Lega chiede che i margini in cui opererà l’agente sotto copertura siano maggiormen­te definiti ed ha espresso perplessit­à sulla durata del «Daspo a vita» favorendo l’introduzio­ne della possibilit­à di una riabilitaz­ione. Critiche anche sul traffico d’influenze: dalla Lega è arrivato un no all’ampliament­o del reato.
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Leggi gli articoli, guarda le foto, i video e gli approfondi­menti sul governo Conte su www.corriere.it Su Corriere.it

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