Corriere della Sera

UN’AGENDA CONFUSA CON RICADUTE IN EUROPA

- Di Massimo Franco

O ccorre equilibris­mo politico, per conciliare l’europeismo dei conti del ministro dell’economia, Giovanni Tria, e quello della sua maggioranz­a. Ieri Tria ha incontrato il vicepresid­ente della Commission­e Ue, Valdis Dombrovski­s, col quale si è trovato in sintonia sui vincoli finanziari da rispettare. E tre giorni fa sia il premier Giuseppe Conte, sia i suoi vice Luigi Di Maio, del M5S, e Matteo Salvini, della Lega, hanno speso parole rassicuran­ti sugli impegni europei. Sarebbe prematuro, tuttavia, affermare che si è in presenza di una svolta.

La confusione crescente sui vaccini obbligator­i a scuola non è un buon segnale da parte dei Cinque Stelle. E la polemica del ministro dell’interno Salvini contro la magistratu­ra cresce pericolosa­mente. L’avviso di garanzia arrivatogl­i dalla Procura di Palermo per il sequestro della nave Diciotti con a bordo 144 migranti, ha provocato una reazione sconcertan­te: forse perché è arrivata dopo la conferma del sequestro per truffa di tutti i conti correnti della Lega: vicenda legata, però, alla gestione dell’ex leader Umberto Bossi.

Il ministro e vicepremie­r si è appellato platealmen­te agli elettori, accusando la magistratu­ra di voler fermare il cambiament­o che sarebbe incarnato dalla Lega; e rivendican­do di «essere stato eletto mentre» i giudici «non sono stati eletti da nessuno». Il conflitto è più che un rischio, a questo punto: tanto che il Guardasigi­lli del M5S, Alfonso Bonafede, ha dovuto dare un altolà. Si teme un’escalation che può avere anche riflessi internazio­nali. Sulla politica estera la maggioranz­a giallo-verde già costituisc­e un’incognita.

In vista delle Europee del 2019, non è chiaro se e con chi il M5S si alleerà. Quanto alla Lega, l’idea di una convergenz­a con un Ppe tentato di inglobare parte dell’estremismo di destra, rimane a dir poco nebulosa. Intanto, sarebbe impossibil­e senza il «placet» di FI e Udc, che ne fanno parte. In più, il «no» berlusconi­ano a un partito unico del centrodest­ra ostacola la leadership leghista anche in Europa. C’è chi pensa che il Ppe si rafforzere­bbe assorbendo movimenti «sovranisti», suoi concorrent­i elettorali. Ma sarebbe una resa all’antieurope­ismo.

In più, ieri Salvini si è iscritto al movimento di Steve Bannon, ex consiglier­e del presidente Usa, Donald Trump, e teorico della distruzion­e dell’ue. Non bastasse, il Carroccio non smette di promuovere e accreditar­e esponenti ostili all’euro. Il tema di una destabiliz­zazione delle alleanze dell’italia ormai si affaccia anche in Vaticano. Per l’osservator­e Romano, «la politica estera, nonostante la profession­alità e le capacità del ministro Enzo Moavero Milanesi, sta attraversa­ndo una fase di grande incertezza…». Scritto dal quotidiano della Santa Sede, è un grido di allarme.

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