Blair dà per «persi» i laburisti di Corbyn E ipotizza un nuovo gruppo centrista
Tony Blair dice che il partito laburista «è perso» in mano ai seguaci di ultrasinistra di Jeremy Corbyn ed è tempo di dare vita a una nuova formazione centrista che occupi lo spazio fra i conservatori schiacciati sulla hard Brexit e il Labour in preda a una deriva venezuelana. In effetti per tutta l’estate a Londra si sono rincorse voci di una scissione dei laburisti moderati, pronti a fare causa comune con i conservatori filoeuropei delusi dalla May e magari anche con i liberaldemocratici. E i sondaggi dicono che un tale spazio politico ci sarebbe pure, poiché tanti elettori non si riconoscono più nei due partiti maggiori. Ma il problema è che se gli sponsor sono personaggi screditati al pubblico come Tony Blair, l’esperimento rischia di apparire come una brutta riedizione di un passato ormai archiviato. (l.ip) l’esercito interverrà a bloccarle», dice, rinnovando la sua vicinanza alla politica francese. Così, la sua apparente adesione alle regole democratiche diventa ostaggio della sua potenza militare. Chi deciderà se il voto è pulito?
L’incognita Haftar resta pesante. L’italia ribadisce la sua vicinanza a Sarraj e così parte dell’europa. La rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, gli ha telefonato ieri. Ma c’è anche la speranza che Haftar partecipi alla conferenza italiana sulla Libia prevista per novembre. Lo ha espresso il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, a margine dei lavori del Forum Ambrosetti di Cernobbio. Visti da Tripoli tuttavia i ritmi della politica europea paiono molto lenti, forse in ritardo. Nei caffè della città sono in tanti a pensare che l’attacco finale di Haftar possa arrivare a breve e Sarraj stia valutando l’esilio.
d
Io credo nel voto, sono pronto a sostenere le elezioni, così come è stato deciso all’ultima conferenza di Parigi