Hna ci ripensa: stop investimenti all’estero Via da Deutsche Bank
Manovre importanti intorno a Deutsche Bank. Secondo Bloomberg e Wall Street Journal il gruppo cinese Hna, primo azionista della banca tedesca, ha deciso di vendere la sua quota del 7,6%. Il «consiglio», l’ordine, sarebbe venuto dal governo di Pechino, secondo il quale Hna deve tornare a concentrarsi sulla sua attività originaria e principale, il trasporto aereo. La cessione del pacchetto Deutsche Bank dovrebbe avvenire nel giro di 18 mesi e nello stesso arco di tempo il conglomerato cinese che controlla una compagnia aerea e spazia nella finanza e nel turismo, dovrebbe vendere tutti i suoi asset non «core business».
Un drastico ridimensionamento per il gruppo fondato da Wang Jian. Il capitano d’industria è morto a luglio, cadendo in una scarpata durante un’escursione turistica in Francia.
Wang era un funzionario dell’aviazione civile cinese quando all’inizio degli Anni 90 sfruttò il grande momento della prima apertura al mercato lanciandosi negli affari. Fondò nell’isola tropicale di Hainan la compagnia aerea Hainan Airlines, la fece crescere, la difese dai successivi tentativi del governo di consolidare l’industria aeronautica sotto il controllo di gruppi statali. Poi Wang e il cofondatore Chen Feng hanno allargato le aspirazioni e si sono lanciati in una serie di acquisizioni nel turismo, nei servizi finanziari, nel settore bancario.
Hna al culmine della sua espansione aveva raccolto partecipazioni strategiche oltre che in Deutsche Bank nella catena alberghiera americana Hilton e in quella spagnola NH Hotel. L’anno d’oro era stato il 2016: spesa da 50 miliardi di dollari. Per le operazioni Wang aveva usato la leva del credito apparentemente infinito concesso dal sistema di Pechino ai gruppi cinesi impegnati nella globalizzazione.
Con il 2017 però, il governo centrale, allarmato dal rischio finanziario per la crescita del debito (oltre il 234% del Pil), ha ordinato una stretta sulle grandi imprese private. Hna ha già dovuto cedere buona parte del suo impero internazionale, compreso il suo 25% di NH Hotel e proprietà immobiliari negli Stati Uniti.