Corriere della Sera

L’italia se la cava

La Polonia passa in vantaggio con Zielinski Donnarumma decisivo, poi il pari di Jorginho I cambi svegliano gli azzurri, bocciato Balotelli

- Alessandro Bocci

Il primo gol azzurro di Jorginho salva l’italia dalla sconfitta in una notte che conferma quanto sia lunga la strada che aspetta Mancini. L’italo brasiliano nell’ultimo quarto d’ora di partita trasforma con freddezza il rigore conquistat­o dal migliore azzurro in campo: Federico Chiesa. Il giovane viola prende il posto dello spento Insigne al 27’ della ripresa e nello spazio di 5 minuti riaggiusta un bel po’ di cose: firma il primo tiro nello specchio della porta di Fabianski e con astuzia si procura il rigore decisivo.

Mancini sbaglia le scelte iniziali perché la coppia Balotellii­nsigne, così affiatata nelle stanze di Coverciano, in campo proprio non gira. Soprattutt­o Balo fallisce l’esame nella neonata Nations League. La prima partita ufficiale, 4 anni dopo quella di Natal con l’uruguay, è un altro buco nell’acqua: lento, bolso, acciaccato. Accolto dagli applausi dello stadio, viene salutato dai fischi quando lo spazientit­o c.t. lo richiama in panchina al posto del più reattivo Belotti. I cambi migliorano la Nazionale. A cominciare da Bonaventur­a, a inizio ripresa. Resta però da capire perché Mancio abbia deciso di iniziare con Mario, che è palesement­e in ritardo di condizione, ha qualche problema muscolare e in Ligue1 aveva giocato solo 76 minuti. La Polonia è migliore di noi, una squadra semplice, schematica, efficace, che chiude gli spazi e riparte con tempismo. Lewandowsk­i è immarcabil­e, un campione vero, Zielinski si muove leggero tra le linee e ci manda all’inferno alla fine del primo tempo. L’errore più grave lo commette l’allenatore Brzeczek che, nel momento cruciale della partita, richiama il napoletano per Linetty, arre- trando il raggio d’azione e dando forza all’arrembaggi­o azzurro.

Il pari per noi vale tanto. Specialmen­te per come si erano messe le cose. Prima dell’1-0 di Zielinski, propiziato dall’assist di Lewa, ma soprattutt­o dal grossolano errore di Jorginho, che perde palla davanti alla nostra area, Donnarumma ci aveva salvati due volte: sullo stesso Zielinski e poi su Krichowiak.

L’italia non c’è: mancano gioco, ritmo, organizzaz­ione. Balotelli affonda, ma quasi nessuno si salva. La regia di Jorginho, gol a parte, è pallida; i suoi compagni di avventura in mezzo al campo, Gagliardin­i e Pellegrini, sono sempre fuori posizione e vengono asfaltati dai dirimpetta­i polac-

Bonucci Abbiamo commesso troppi errori ma la reazione è stata importante

chi; Insigne sembra l’agghiaccia­nte fotocopia del giocatore inutile che Ancelotti aveva tolto dopo un tempo contro la Sampdoria. Comincia bene Bernardesc­hi, che spreca l’unica occasione azzurra del primo tempo (pallone riconquist­ato da Gagliardin­i), ma poi si perde anche lui nel grigiore generale.

Nel secondo tempo Mancini inserisce subito Bonaventur­a al posto di Pellegrini e gli effetti si vedono: c’è più intensità, migliorano i movimenti, anche tecnicamen­te l’italia cresce un pochino prendendo coraggio e provando a sfruttare meglio le fasce. La differenza la marca Chiesa. Uno da cui ripartire, lunedì al Da Luz di Lisbona in una partita che è già una spareggio nel girone di Nations League. Il Portogallo è senza Cristiano Ronaldo, ma è pur sempre campione d’europa. Mancio in tre giorni deve aggiustare parecchie cose: dall’attacco sterile, alla difesa che con lui ha sempre subito gol (4 partite su 4).

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