«The Hateful Eight», cast da Oscar per il western di Tarantino
Abbiamo passato in rassegna grandi maestri quasi tutti del secolo scorso, Wilder, Lean e altri, ma quello che consigliamo stasera è forse il solo maestro riconosciuto del nuovo millennio, quello cui i giovani fanno riferimento e che con un certo umorismo ha ribaltato i tavoli convenzionali dei generi.
Parliamo di Quentin Jerome Tarantino, di cui si può vedere il recente The Hateful Eight e pure il primo successo, il famoso Pulp Fiction del '94 (per chi non si ricordava delle Iene, magistrale crime story da camera). Rinnovatore di forma e sostanza, Tarantino è un cineasta che ama esasperare i volumi psicologici e soprattutto alterna scene action molto adrenaliniche a lunghe pause intimiste di dialoghi, diventando Cukor, per dimostrare le due personalità, entrambe valide.
Dopo l’exploit di Pulp Fiction, trionfo a Cannes, l’indimenticabile misto di noir, gangster, humour, l’autore ha un po’ rallentato il tour, lasciando qualche sospetto, ma poi con Bastardi senza gloria e Django Unchained ha dimostrato tutta la sua abilità nel circondare i generi canonici con spirito e ritmo senza scampo (il finale nel cinema di Bastardi un capolavoro spinto di cinefilia).
The Hateful Eight è la storia di un cacciatore di taglie che nella neve del Wyoming accompagna a morte a Red Rock in carrozza una colpevole ma intanto carica un maggiore e altri; poi si fermano in un capanno-emporio dove succede di tutto e di più e ciascuno racconta la propria storia, in ognuna c’è il gusto del cinema. C’è un colpo di sorpresa fantastico, tanto che quando la originaria sceneggiatura fu rubata, Tarantino si rimise al lavoro, modificando il finale. In tutto 187 minuti senza noia ma con ripensamenti audaci, e non è detto che ci sia da credere a tutto: cast da Oscar, con tre generazioni: Samuel Jackson, Kurt Russell, Jennifer J. Leigh, Tim Roth e Channing Tatum.
The Hateful Eight, 2015, di Quentin Tarantino
Rai3, ore 20.45