Corriere della Sera

La richiesta dei pm sulla Diciotti: necessario ascoltare il vicepremie­r

L’ultima parola al Senato che potrebbe invocare il «preminente interesse pubblico»

- di Giovanni Bianconi

La Procura di Palermo ha impiegato una settimana, anziché le due concesse dalla legge, a studiare le carte del «caso Diciotti» e trasmetter­e il fascicolo al Tribunale dei ministri. Difficile procedere più in fretta. Le indagini erano precluse, e per questo i magistrati si sono limitati a valutare ciò che era arrivato dalla Procura di Agrigento e indicare ai tre giudici della sezione speciale gli atti da acquisire e le persone da interrogar­e. Tra cui compare l’unico indagato del procedimen­to: il ministro dell’interno Matteo Salvini.

Ora spetta al Tribunale decidere se e quando ascoltare il titolare del Viminale, ma secondo la Procura il suo esame è necessario insieme a quello di diversi testimoni: il capo di gabinetto Matteo Piantedosi (che non è stato inquisito, a differenza di ciò che aveva ritenuto il procurator­e di Agrigento Luigi Patronaggi­o); il capo e vicecapo del dipartimen­to delle Libertà civili, Gerarda Pantalone e Bruno Corda, già ascoltati nel corso dell’inchiesta agrigentin­a; i militari della Capitaneri­a di porto e altri ancora.

Salvini potrà così spiegare le sue ragioni e fornire la propria versione dei fatti. E l’intera attività istruttori­a proposta dalla Procura dovrebbe servire a chiarire quello che è accaduto sulla nave Diciotti dal momento del salvataggi­o dei migranti, il 15 agosto, fino al momento dello sbarco, dieci giorni più tardi, che ha posto fine al presunto sequestro di 150 persone (27 minorenni erano già scesi). Prima però, il tribunale sarà chiamato a stabilire se è competente a indagare su questa vicenda o se deve a sua volta trasmetter­e gli atti a Catania, e anche per prendere questa decisione sono necessari — secondo i pubblici ministeri — ulteriori accertamen­ti che i pm da soli non potevano svolgere.

Il procurator­e Francesco Lo Voi e l’aggiunto Marzia Sabella — titolari di numerose inchieste sul traffico di migranti che hanno ottenuto risultati giudicanti importanti anche dalle Nazioni Unite — ritengono di aver agito con correttezz­a e celerità. Nella consapevol­ezza che il loro è solo il primo atto di un’indagine dagli evidenti risvolti politici, che alla fine passerà comunque al vaglio di un organismo politico, cioè il Parlamento. Come prevede la legge. Di fronte a 177 aspiranti profughi già in territorio italiano (la Diciotti) e bloccati senza un provvedime­nto dell’autorità giudiziari­a o amministra­tiva, era impossibil­e fare finta di niente e pressoché inevitabil­e ipotizzare un reato a carico di chi, impedendo lo sbarco, di fatto li ha «privati della libertà personale». Di qui l’indagine a carico di Salvini, per accertare l’eventuale sequestro di persona. Dopodiché i magistrati (il Tribunale dei ministri, ma pure la Procura che potrà partecipar­e all’istruttori­a e interloqui­re con i giudici inquirenti) sanno bene che nel caso in cui ritenesser­o sussistent­e il reato e quindi non volessero archiviare il fascicolo, prima di avviare un processo si deve passare dal Senato, di cui Salvini è componente.

Se infatti si dovesse arrivare a una richiesta di rinvio a giudizio del ministro, l’assemblea di palazzo Madama potrebbe comunque negare l’autorizzaz­ione a procedere, con un voto a maggioranz­a assoluta, «ove reputi, con valutazion­e insindacab­ile, che l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzio­nalmente rilevante, ovvero per il perseguime­nto di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo». Così recita la legge costituzio­nale numero 1 del 1989, e questo Salvini potrà chiedere, se si dovesse arrivare a quel punto. Tutto insomma tornerebbe nelle mani del Parlamento: un organo elettivo, a differenza di pm e giudici della cui mancata rappresent­atività popolare il leader leghista si lamentava nel video Facebook dell’altra sera. Ma prima bisogna fare l’indagine, che spetta al Tribunale dei ministri.

L’iter

Palazzo Madama può decidere se autorizzar­e un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio

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L’indagine Il procurator­e di Agrigento, Luigi Patronaggi­o, 60 anni, per la vicenda della Diciotti ha indagato Matteo Salvini per vari reati, tra cui il sequestro di persona
 ??  ?? In salvoIn agosto la nave Diciotti della Guardia costiera ha raccolto in mare oltre 170 migranti. Poi è approdata a Catania. Per alcuni giorni, le persone non sono potute scendere
In salvoIn agosto la nave Diciotti della Guardia costiera ha raccolto in mare oltre 170 migranti. Poi è approdata a Catania. Per alcuni giorni, le persone non sono potute scendere
 ??  ?? L’avviso Ricevuto l’avviso di garanzia da parte della Procura di Palermo, Salvini ha detto: «Io eletto, i pm no», aprendo e mettendo contro il muro la lettera
L’avviso Ricevuto l’avviso di garanzia da parte della Procura di Palermo, Salvini ha detto: «Io eletto, i pm no», aprendo e mettendo contro il muro la lettera

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