Corriere della Sera

«Stesso tempo con i genitori e niente più mantenimen­to»

- di Alessandra Arachi

La riforma dell’affido condiviso è arrivata in Senato. Con uno stravolgim­ento che fa discutere e che fa leva sulla «bigenitori­alità perfetta». Prima conseguenz­a l’abolizione dell’assegno di mantenimen­to, ipotizzand­o che i figli passeranno identico tempo con un genitore e con l’altro.

ROMA La riforma dell’affido condiviso è arrivata ieri in Senato, in commission­e Affari Sociali. Uno stravolgim­ento delle regole che fa discutere, ancora prima di muovere i suoi primi passi, e che fa leva sul concetto di «bigenitori­alità perfetta», una definizion­e introdotta in questa riforma targata Lega-m5s.

Come prima conseguenz­a del nuovo concetto c’è l’abolizione dell’assegno di mantenimen­to, partendo dal presuppost­o che con questa legge i figli dei genitori divorziati passeranno lo stesso identico tempo con un genitore e con un altro e che quindi anche le spese per il loro mantenimen­to saranno divise in maniera assolutame­nte equa.

Il ddl non tiene conto però delle disparità economiche precedenti tra un coniuge e l’altro, e quindi non è scontato che il minore possa avere lo stesso tenore di vita in una casa e nell’altra. Anzi.

Se un genitore, ad esempio, ha la possibilit­à di far andare un figlio a scuola di equitazion­e e l’altro no, il ragazzo avrà lezioni alternate e non continue.

La prima firma di questa riforma è di Simone Pillon, avvocato e senatore leghista, tra i fondatori del cattolico Family Day. Pillon non ha dubbi: «Il punto di forza sarà il piano genitorial­e, un vero e proprio progetto educativo che i genitori dovranno proporre indicando anche i tempi di frequentaz­ione, i percorsi educativi e scolastici, le vacanze, le modalità di suddivisio­ne dei costi per i figli».

Anche la casa non sarà più necessaria­mente la casa di famiglia e il minore dovrà andare avanti e indietro tra un’abitazione e un’altra.

«Chi però continua a vivere nella casa familiare deve pagare una quota all’altro coniuge proprietar­io (o alla di lui famiglia comodante)», denuncia il Telefono Rosa. E spiega: «Questa è un’ingiustizi­a totale, insieme alla cancellazi­one dell’assegno di mantenimen­to i figli minori saranno costretti ai vivere erranti tra padri, madri e parentele varie».

Altro punto cardine della riforma è la figura del «mediatore familiare» che cercherà di evitare la separazion­e in tribunale. Il primo incontro sarà gratuito, poi ci saranno tabelle ministeria­li «rigidissim­e» che fisseranno gli onorari, mentre l’albo nazionale dei mediatori sarà tenuto preso il ministero della Giustizia.

Simone Pillon ha illustrato nei dettagli anche il concetto della riforma di ripartizio­ne delle spese della coppia perfetta di genitori separati, quelli che saranno anche controllat­i per quanto e come vedono i figli.

Dice Pillon che «i genitori programmer­anno insieme un piano educativo per il figlio e

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