Corriere della Sera

Consiglio dei Nove Il Papa cambia almeno 3 cardinali

L’annuncio di una risposta agli attacchi di Viganò

- di Gian Guido Vecchi

Rimpasto nel governo della Chiesa: il Papa pronto a cambiare 3 cardinali che fanno parte del Consiglio dei 9. Il cileno Francisco Javier Errázuriz, l’australian­o George Pell. Il terzo, solo per ragioni di età, è il cardinale di Kinshasa Laurent Monsengwo Pasinya. Una prima risposta alle denunce di Viganò.

CITTÀ DEL VATICANO Una sorta di «rimpasto» nel Consiglio dei nove cardinali — il «C9» che aiuta il Papa nel governo della Chiesa — «tenendo pure conto della avanzata età di alcuni membri» ma soprattutt­o di alcune situazioni ormai imbarazzan­ti: il cardinale emerito di Santiago del Cile Francisco Javier Errázuriz, travolto dalle accuse di insabbiame­nto dei crimini pedofili; e il cardinale australian­o George Pell, sotto processo in patria per abusi. E soprattutt­o la risposta della Santa Sede «a quanto accaduto nelle ultime settimane», ovvero la lettera dossier dell’ex nunzio negli Usa Carlo Maria Viganò contro Francesco e l’onda lunga di decenni di abusi su minori che si è di nuovo abbattuta Oltretever­e. È stato proprio il «C9», ieri, a delineare le prossime mosse del Vaticano.

«Non dirò una parola su questo, leggete attentamen­te e fatevi un vostro giudizio», aveva risposto Francesco ai giornalist­i a proposito del dossier di Viganò che ne chiedeva

Il rimpasto

Verso l’uscita Pell e Errázuriz, convolti negli scandali della pedofilia

le dimissioni. «Quando sarà passato un po’ di tempo e voi avrete tratto le conclusion­i, forse io parlerò». Il Papa oppone «silenzio e preghiera» a chi «cerca lo scandalo». Intanto però il Consiglio dei cardinali, espressa «piena solidariet­à» al pontefice, ha fatto sapere che «la Santa Sede sta per formulare gli eventuali e necessari chiariment­i». C’è da attendersi un documento che replichi anche alle accuse mosse dall’arcivescov­o, fin dall’inizio considerat­e in Vaticano una mescolanza tendenzios­a di «mezze verità» e «menzogne» messe insieme per attaccare, a partire dal fronte ultraconse­rvatore americano, il pontificat­o attuale (dai siti tradiziona­listi Usa, tra l’altro, filtrano voci di indagini della Gendarmeri­a vaticana per divulgazio­ne di notizie riservate). Del resto non si tratta solo di questo. Il dossier di Viganò è incentrato sul caso dell’ormai ex cardinale Theodore Mccarrick, oggi 88 anni, cui proprio Francesco ha imposto di rinunciare al cardinalat­o, e che nel 2000 era stato promosso arcivescov­o di Washington nonostante si sapesse dei suoi abusi su seminarist­i. Ma c’è anche, ad esempio, il rapporto del Gran Giurì della Pennsylvan­ia che ha elencato abusi su oltre mille minorenni commessi da 301 sacerdoti dagli anni Quaranta e per settant’anni.

C’è insomma da fare il punto, nei fatti, su quanto è stato e sarà fatto per affrontare e prevenire abusi e omertà. Nei prossimi giorni Francesco riceverà a Roma il cardinale Daniel Dinardo, presidente della conferenza episcopale Usa, assieme a una delegazion­e di vescovi americani. È stato lo stesso Dinardo a chiedere udienza per «ottenere il suo sostegno al nostro piano d’azione» in modo da «migliorare le procedure», «semplifica­re

la segnalazio­ne di abusi e comportame­nti scorretti dei vescovi» e insomma arrivare a «una maggiore efficacia e trasparenz­a soprattutt­o nei procedimen­ti disciplina­ri verso i vescovi».

Intanto il «C9» sta completand­o, dopo cinque anni di lavoro, la riforma dell’organizzaz­ione della Curia e presenterà in settimana al Papa la bozza della nuova Costituzio­ne. Così ha chiesto a Francesco «una riflession­e sul lavoro, la struttura e la composizio­ne del Consiglio». I cardinali da sostituire dovrebbero essere almeno tre. Appare segnata la sorte di Errázuriz, che peraltro ha 85 anni: le vittime cilene ricevute dal Papa lo accusano di essere un «criminale» e aver coperto gli abusi del pedofilo seriale Karadima. Stesso discorso per George Pell, 77 anni, prefetto della Segreteria per l’economia «sospeso» dall’incarico per difendersi in un processo per abusi in Australia. Il terzo nome, solo per ragioni di età (79 anni), è quello del cardinale di Kinshasa Laurent Monsengwo Pasinya. Tra i più anziani ci sono anche Óscar Maradiaga e Giuseppe Bertello, prossimi ai 76. Appaiono destinati a restare l’indiano Oswald Gracias, il tedesco Reinhard Marx, lo statuniten­se Sean Patrick O’malley (che presiede la commission­e vaticana per la tutela dei minori ) e, naturalmen­te, il segretario di Stato Pietro Parolin.

Il lavoro del «C9» Sta per presentare al Pontefice la bozza della nuova Costituzio­ne della Curia

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IeriLa messa di Francesco ieri a Santa Marta, Città del Vaticano (Ansa/vatican Media)

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