Corriere della Sera

Audizioni con autorità e rifugiati Il metodo del team di esperti

Ispettori già in azione in anni recenti, dalla Sicilia a Calais

- di Elisabetta Rosaspina

Non è la prima e, quasi certamente, non sarà l’ultima «ispezione» inviata dalle Nazioni Unite in Italia per valutare le condizioni dei migranti e di qualche minoranza vulnerabil­e, come i Rom: «Non sono visite inusuali — si stupisce di tanto clamore Liz Throssell, portavoce dell’alto Commissari­ato delle Nazioni Unite per i diritti umani —. Ne sono già state condotte altre in diversi Paesi europei, come Francia, Grecia e Bulgaria, e anche in Centroamer­ica. Io stessa ho fatto parte della missione a Lampedusa e in Sicilia, nell’estate del 2016, per monitorare il rispetto dei diritti umani nel contesto dei movimenti migratori in Eurocasa pa. E, in quell’occasione, abbiamo ricevuto pieno ed eccellente appoggio dal governo italiano».

Gli incaricati dell’onu concentrar­ono la loro attenzione sul Cie (Centro di identifica­zione ed espulsione) di Ponte Galeria, a Roma, sugli hot spot di Lampedusa, Trapani e Pozzallo, sull’ex Casa Marconi di Palermo. Rientraron­o con un’ottima impression­e della delle Culture di Scicli, gestita dalla Federazion­e delle Chiese Evangelich­e nel sud est della Sicilia, dove erano accuditi quell’anno 24 minorenni. Così come di un centro pubblico di Palermo che accoglieva 15 ragazzine, alcune di appena 12 o 13 anni.

La tutela fornita loro dalla legge italiana riscosse l’incondizio­nata approvazio­ne di Imma Guerras-delgado, consulente Onu per i diritti dell’infanzia. Ma il rapporto conclusivo non lesinava critiche e raccomanda­zioni, consideran­do che troppo spesso la sorte dei minori non accompagna­ti era affidata soltanto alla fortuna di non capitare nei centri sovraffoll­ati.

Non mancavano appunti sugli hot spot di Pozzallo e di Lampedusa, dove la permanenza in attesa di trasferime­nto si prolunga oltre i termini legali e dove Pia Oberoi, una degli inviati da Ginevra ha rilevato «un’opprimente mancanza di informazio­ni» tra i migranti, riguardo ai loro diritti e doveri, e alle procedure da seguire per richiedere asilo. Ma il rapporto finale, «In Search of Dignity», in cerca di dignità, non era stato certo più indulgente con la situazione a Calais, nel nord della Francia, o con l’uso proporzion­ato della forza da parte della polizia bulgara quando prende le impronte digitali o respinge oltre confine.

La prossima visita annunciata dell’ex presidente del Cile, Michelle Bachelet, da dieci giorni a capo dell’alto Commissari­ato delle Nazioni Unite per i diritti umani, seguirà più o meno gli stessi criteri e modalità, informano dal suo ufficio, allarmato «dal crescente numero di aggression­i razziste e atti di xenofobia» registrati ultimament­e in Italia ai danni di «migranti, Rom e minoranze etniche». Il gruppo sarà formato da «funzionari dell’onu, legali esperti in diritti umani e, come in tutte le nostre missioni di monitoragg­io — prosegue Liz Throssell —, intende lavorare in stretta collaboraz­ione con il governo e con tutte le parti interessat­e del Paese, inclusi esponenti della società civile, di organizzaz­ioni per la difesa dei diritti umani e migranti».

Ma non è detto che sia ricevuto, come due anni fa, dai ministri dell’interno e degli Esteri.

La portavoce

Liz Throssell: «Ero nella squadra del 2016 a Lampedusa, il governo allora ci aiutò»

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Unhchr L’alto Commissari­ato delle Nazioni Unite per i Diritti umani (in inglese United Nations High Commission­er for Human Rights) protegge i diritti umani garantiti dalla Dichiarazi­one universale dei Diritti dell’uomo del 1948
 ??  ?? Su Corriere.it Sul sito del Corriere della Sera tutte le analisi e i video sull’allarme lanciato dalle Nazioni Unite sull’italia
Su Corriere.it Sul sito del Corriere della Sera tutte le analisi e i video sull’allarme lanciato dalle Nazioni Unite sull’italia

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