Corriere della Sera

Il sequestro «rateizzato» La strada di pm e legali per non bloccare il partito

Ma il leader: impossibil­e, di soldi non ne ho. Pronto il ricorso

- di Andrea Pasqualett­o

Sequestri sì ma senza mettere a repentagli­o la sopravvive­nza del partito. La Procura di Genova ha scelto la linea soft per rendere esecutiva l’ordinanza del tribunale del Riesame che ha disposto «il sequestro preventivo delle somme riferibili alla Lega Nord fino alla concorrenz­a di 48,9 milioni di euro».

Nessuna ricerca coattiva di denaro, dunque, nessun blitz di finanzieri nelle sedi del Carroccio. Si va verso una soluzione transattiv­a, della quale hanno discusso ieri i legali del partito, Giovanni Ponti e Roberto Zingari, con il procurator­e aggiunto Francesco Pinto. L’idea è quella di preservare dignità politica e posti di lavoro della Lega e nel contempo recuperare il contante, considerat­o dal tribunale di Genova il frutto di una truffa allo Stato: rimborsi elettorali ottenuti da Camera e Senato nel triennio 20082010 grazie a rendiconta­zioni fasulle, cioè basate anche su spese che esulavano dall’attività politica. Era la Lega di Umberto Bossi e del tesoriere Francesco Belsito, entrambi condannati in primo grado il 24 luglio del 2017 (con tre ex revisori dei conti) a risarcire in solido il Parlamento. Ma sull’ipotesi di «diluire» la restituzio­ne dei fondi, la reazione di Salvini è drastica: «Macché rateizzazi­one, non posso rateizzare quello che non ho».

Dopo vari ricorsi, la caccia ai soldi è ora diventata esecutiva. Per evitare il blocco del partito, si è pensato dunque a una sorta di rateizzazi­one del «dovuto», che fissi tempi e importi da versare, fino al raggiungim­ento dei 48,9 milioni di euro. «Ogni tre mesi, ogni sei mesi, non si sa ancora, è tutto da concordare», fanno sapere gli inquirenti. Il denaro finirà nel Fondo unico della giustizia, dove confluisco­no le somme sotto sequestro.

Un recupero che potrebbe durare anni, sul quale pende il processo d’appello che è in corso a Genova. Se ci sarà un’assoluzion­e le somme verranno restituite e tutto cadrà. Se ci sarà una conferma della condanna si proseguirà con le acquisizio­ni. Non si tratta di una procedura speciale, nessuno sconto alla Lega, sottolinea­no in Procura. Questo tipo di transazion­e viene concordata spesso con le società private, per garantire gli stipendi dei dipendenti e altro, nel rispetto dei diritti garantiti dalla Costituzio­ne.

Ora la palla passa alla segreteria politica della Lega. Dopo l’approccio con i magistrati, gli avvocati sono tornati in via Bellerio per studiare una proposta concreta. E per preparare il ricorso contro l’ordinanza del Riesame. «Lo presentere­mo in settimana», ha preannunci­ato l’avvocato Ponti. L’atto che intendono impugnare è quello dello scorso 5 settembre, quando i giudici hanno deciso di accogliere in pieno il principio dettato in precedenza dalla Cassazione: «Sequestrar­e (i 49 milioni, ndr) ovunque e presso chiunque siano custoditi».

Fin qui, la vicenda sequestri legati ai procedimen­ti in corso. Ma Genova sta lavorando anche su un altro fronte, legato alle somme incassate «indebitame­nte». Si tratta dell’indagine per riciclaggi­o nata da una denuncia di Stefano Aldovisi, uno dei revisori dei conti condannati con Bossi e Belsito, che suggeriva di indagare su certi flussi di denaro che avrebbero svuotato le casse del partito. Presto gli inquirenti andranno in Lussemburg­o. Ad attenderli c’è il fondo Pharus Management, nel quale pare siano finite delle somme provenient­i dalla Sparkasse di Bolzano, banca che aveva rapporti con la Lega dell’epoca Maroni.

 ??  ?? Centemero● Giulio Centemero, 39 anni, è un parlamenta­re del Carroccio. Dal 2014, su indicazion­e di Matteo Salvini, è tesoriere. Per il partito si è occupato di ricostruir­e la vicenda dei fondi: «49 milioni di euro era la cifra che ci spettava. Sono stati quasi tutti spesi, meno la parte usata in maniera indebita da Francesco Belsito, l’ex tesoriere della Lega»
Centemero● Giulio Centemero, 39 anni, è un parlamenta­re del Carroccio. Dal 2014, su indicazion­e di Matteo Salvini, è tesoriere. Per il partito si è occupato di ricostruir­e la vicenda dei fondi: «49 milioni di euro era la cifra che ci spettava. Sono stati quasi tutti spesi, meno la parte usata in maniera indebita da Francesco Belsito, l’ex tesoriere della Lega»
 ??  ?? Calderoli● Roberto Calderoli, 62 anni, è vicepresid­ente del Senato ed ex ministro nei governi Berlusconi. Leghista di lungo corso, ha studiato l’ipotesi della nascita di una «nuova Lega» per mettere al riparo le casse del partito dal sequestro stabilito dalla Procura di Genova: «Noi siamo parte lesa, non saremo mai in grado di restituire 49 milioni»
Calderoli● Roberto Calderoli, 62 anni, è vicepresid­ente del Senato ed ex ministro nei governi Berlusconi. Leghista di lungo corso, ha studiato l’ipotesi della nascita di una «nuova Lega» per mettere al riparo le casse del partito dal sequestro stabilito dalla Procura di Genova: «Noi siamo parte lesa, non saremo mai in grado di restituire 49 milioni»
 ??  ?? Giorgetti● Giancarlo Giorgetti , 51 anni, è sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio. Braccio destro di Salvini, venerdì scorso, all’indomani della conferma del sequestro dei 49 milioni da parte della magistratu­ra, ha riunito gli avvocati nella sede della Lega di via Bellerio per studiare i ricorsi legali
Giorgetti● Giancarlo Giorgetti , 51 anni, è sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio. Braccio destro di Salvini, venerdì scorso, all’indomani della conferma del sequestro dei 49 milioni da parte della magistratu­ra, ha riunito gli avvocati nella sede della Lega di via Bellerio per studiare i ricorsi legali

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