Corriere della Sera

Paura in Francia, aggressore fermato a colpi di bocce

Tre attacchi con coltelli e un’auto tra Parigi e Lione, anche turisti tra i feriti: «Opera di squilibrat­i»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE (Epa) Stefano Montefiori

Gli episodi

● Domenica sera un uomo afghano ha ferito sette passanti nel nord-est della capitale

● Ieri mattina, a pochi metri dalle stragi del 13 novembre 2015 un altro aggressore ha ferito due persone

● Poco più tardi, nella regione di Lione, un uomo ha sfondato il Terminal 1 dell’aeroporto di Bron ed è stato fermato dalla polizia. Gridava «Allah u Akhbar» PARIGI Tre episodi attribuiti a persone con problemi psichici hanno provocato allarme in Francia, domenica sera e ieri mattina a Parigi e poi a Lione. Poco prima delle 23 un uomo di nazionalit­à afghana ha accoltella­to sette passanti, dei quali quattro gravemente, davanti al cinema MK2 sul canale de l’ourcq, nel nord-est della capitale, una zona molto animata la sera. È stato fermato da un gruppo di ragazzi che giocavano a bocce, e che lo hanno bloccato fino all’arrivo della polizia.

«Vedo quel tipo con il coltello che aggredisce le persone — ha raccontato ieri Hamani Bouadjema —, e ho il riflesso di corrergli dietro. I miei amici vengono con me, e gli tiriamo addosso tutte le nostre bocce. Alcune lo colpiscono in testa, comincia a sbandare. Poi arriva il mio amico Smaïn che prende un pezzo di legno per terra e lo colpisce». «Gli ho dato un Il video

Un passante mostra un video del presunto aggressore responsabi­le del ferimento di sette passanti domenica sera a Parigi colpo sul braccio che teneva il coltello ma non sono riuscito a farlo cadere — racconta Smaïn —. Allora mi sono gettato su di lui, gli ho stretto il braccio intorno al collo e l’ho bloccato per terra. Sono riuscito a togliergli il coltello e l’ho tenuto per un po’ per terra, ho visto che respirava ancora, con i miei amici lo ab- biamo immobilizz­ato e abbiamo aspettato che arrivasser­o i poliziotti, c’hanno messo pochi minuti». L’aggressore è ricoverato e non parla, le autorità dicono che per il momento non ci sono elementi che facciano pensare a un atto terroristi­co.

La mattina seguente in rue de la Roquette, a pochi metri dalle stragi del 13 novembre 2015, un altro aggressore ha ferito a colpi di forbici un fattorino, raggiunto alla gola, e un altro passante. Per fermarlo un agente di polizia ha fatto ricorso al Taser, la pistola elettrica che immobilizz­a la persona paralizzan­do per qualche secondo i muscoli.

Poco dopo, nella regione di Lione, un altro allarme. Un uomo di 31 anni, a bordo di una Mercedes immatricol­ata in Lussemburg­o e probabilme­nte rubata, è stato visto percorrere molti chilometri di autostrada in contromano e a grande velocità. Si è diretto verso l’aeroporto di Bron riservato ai jet privati e ha dato l’impression­e di volere investire alcuni passanti, senza riuscirci. È cominciato l’inseguimen­to, con un elicottero e decine di auto delle forze dell’ordine. La Mercedes è arrivata all’aeroporto Saint Exupéry, ha sfondato le porte a vetri del Terminal 1 ferendo leggerment­e un operaio ed è riuscita a raggiunger­e la pista, dove nel frattempo atterraggi e decolli erano stati sospesi. Gli agenti hanno sparato diversi colpi, l’uomo è sceso dall’auto gridando «Allah u Akhbar» e «Sono l’inviato di Allah» prima di essere finalmente bloccato a terra da un poliziotto.

Una nota riservata della polizia, resa nota dal Figaro, sottolinea che «la forte ricettivit­à alla propaganda dell’isis e una grande sensibilit­à all’“effetto Werther” (di emulazione, ndr) amplificat­o dai media fanno delle persone psicologic­amente perturbate il maggiore vettore della minaccia endogena oggi in Francia».

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