Paura in Francia, aggressore fermato a colpi di bocce
Tre attacchi con coltelli e un’auto tra Parigi e Lione, anche turisti tra i feriti: «Opera di squilibrati»
Gli episodi
● Domenica sera un uomo afghano ha ferito sette passanti nel nord-est della capitale
● Ieri mattina, a pochi metri dalle stragi del 13 novembre 2015 un altro aggressore ha ferito due persone
● Poco più tardi, nella regione di Lione, un uomo ha sfondato il Terminal 1 dell’aeroporto di Bron ed è stato fermato dalla polizia. Gridava «Allah u Akhbar» PARIGI Tre episodi attribuiti a persone con problemi psichici hanno provocato allarme in Francia, domenica sera e ieri mattina a Parigi e poi a Lione. Poco prima delle 23 un uomo di nazionalità afghana ha accoltellato sette passanti, dei quali quattro gravemente, davanti al cinema MK2 sul canale de l’ourcq, nel nord-est della capitale, una zona molto animata la sera. È stato fermato da un gruppo di ragazzi che giocavano a bocce, e che lo hanno bloccato fino all’arrivo della polizia.
«Vedo quel tipo con il coltello che aggredisce le persone — ha raccontato ieri Hamani Bouadjema —, e ho il riflesso di corrergli dietro. I miei amici vengono con me, e gli tiriamo addosso tutte le nostre bocce. Alcune lo colpiscono in testa, comincia a sbandare. Poi arriva il mio amico Smaïn che prende un pezzo di legno per terra e lo colpisce». «Gli ho dato un Il video
Un passante mostra un video del presunto aggressore responsabile del ferimento di sette passanti domenica sera a Parigi colpo sul braccio che teneva il coltello ma non sono riuscito a farlo cadere — racconta Smaïn —. Allora mi sono gettato su di lui, gli ho stretto il braccio intorno al collo e l’ho bloccato per terra. Sono riuscito a togliergli il coltello e l’ho tenuto per un po’ per terra, ho visto che respirava ancora, con i miei amici lo ab- biamo immobilizzato e abbiamo aspettato che arrivassero i poliziotti, c’hanno messo pochi minuti». L’aggressore è ricoverato e non parla, le autorità dicono che per il momento non ci sono elementi che facciano pensare a un atto terroristico.
La mattina seguente in rue de la Roquette, a pochi metri dalle stragi del 13 novembre 2015, un altro aggressore ha ferito a colpi di forbici un fattorino, raggiunto alla gola, e un altro passante. Per fermarlo un agente di polizia ha fatto ricorso al Taser, la pistola elettrica che immobilizza la persona paralizzando per qualche secondo i muscoli.
Poco dopo, nella regione di Lione, un altro allarme. Un uomo di 31 anni, a bordo di una Mercedes immatricolata in Lussemburgo e probabilmente rubata, è stato visto percorrere molti chilometri di autostrada in contromano e a grande velocità. Si è diretto verso l’aeroporto di Bron riservato ai jet privati e ha dato l’impressione di volere investire alcuni passanti, senza riuscirci. È cominciato l’inseguimento, con un elicottero e decine di auto delle forze dell’ordine. La Mercedes è arrivata all’aeroporto Saint Exupéry, ha sfondato le porte a vetri del Terminal 1 ferendo leggermente un operaio ed è riuscita a raggiungere la pista, dove nel frattempo atterraggi e decolli erano stati sospesi. Gli agenti hanno sparato diversi colpi, l’uomo è sceso dall’auto gridando «Allah u Akhbar» e «Sono l’inviato di Allah» prima di essere finalmente bloccato a terra da un poliziotto.
Una nota riservata della polizia, resa nota dal Figaro, sottolinea che «la forte ricettività alla propaganda dell’isis e una grande sensibilità all’“effetto Werther” (di emulazione, ndr) amplificato dai media fanno delle persone psicologicamente perturbate il maggiore vettore della minaccia endogena oggi in Francia».