Corriere della Sera

Un bando da 37 milioni per la Tav La sfida allo stop di Toninelli

Ripartono le gare. Per il ministro ogni avanzament­o è «un atto ostile»

- Christian Benna

TORINO La Tav Torino-lione non si ferma allo stop del ministro Danilo Toninelli. Anzi. Riparte con l’assegnazio­ne dei lavori, nonostante l’avvertimen­to, neanche un mese fa, del titolare del dicastero alle Infrastrut­ture e ai Trasporti: «Considerer­emo quale atto ostile ogni avanzament­o dell’opera prima che arrivi una scelta da parte del governo», aveva tuonato Toninelli. Ma la scelta definitiva oggi ancora non c’è. E ieri Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare l’opera, ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale i bandi, del valore dei 37 milioni di euro, per l’esecuzione del Piano di monitoragg­io ambientale dei cantieri italiani della nuova linea ferroviari­a. Un passo in avanti interpreta­to da Toninelli come una forzatura, quasi un guanto di sfida al governo. Che infatti, secondo quanto trapela da fonti vicine al ministro, potrebbe rispondere già oggi con dei provvedime­nti. Perché domani si insedierà a Roma la commission­e guidata dal professore «anti Tav» Marco Ponti, ex docente del Politecnic­o di Milano, a capo di una task force di esperti di trasporti che dovrà esprimere un parere su costi-benefici delle grande opere in cantiere in Italia. Tra queste, in cima alla lista, c’è l’alta velocità Torinolion­e. Prima del giudizio dei tecnici, che non arriverà prima di Natale, Toninelli si sarebbe aspettato la sospension­e di nuovi bandi e nuovi lavori. E invece Telt ha tirato dritto con il bando sul monitoragg­io ambientale.

In ballo, in questi giorni, c’è il mega-appalto da 2,3 miliardi di euro per la realizzazi­one del tunnel di base di 57,5 chilometri della ferrovia ad alta velocità Torino-lione. Dopo la richiesta del ministro di stop all’avanzament­o dei lavori, i vertici di Telt si sono mossi con prudenza, e, per evitare lo scontro, hanno congelato fino alla fine dell’estate l’iter procedural­e per l’assegnazio­ne dei cantieri. Approfitta­ndo del periodo di stallo per mediare con la parte di governo più favorevole all’opera, quella a trazione leghista, e di ricucire i rapporti anche con il M5S, che però rimane fermo all’idea di valutare l’opera e poi decidere.

L’ennesima revisione della Tav ha provocato il malcontent­o e le reazioni del mondo industrial­e, in attesa dell’infrastrut­tura da 30 anni. «Il governo la smetta di traccheggi­are, quello che pesa di più alle imprese è l’incertezza», ha detto Fabio Ravanelli, presidente di Confindust­ria Piemonte, tra i promotori del convegno di domani a Torino

I controlli Domani si insedierà alle Infrastrut­ture la commission­e per la verifica costi-benefici

che riunirà, insieme al leader di Confindust­ria Vincenzo Boccia, gli imprendito­ri del Nord: dalla Lombardia al Veneto, Liguria e Trentino Alto Adige. Tutti insieme per fare quadrato attorno alla Tav. «Alla fine mi auguro che prevarrà il buon senso come è successo per l’ilva — spiega Ravanelli — il rischio che la Torino-lione si fermi non c’è. Si sono già spesi 1,5 miliardi per studi e progetti, cofinanzia­ti dalla Ue, il 14% delle gallerie è già scavato, c’è un accordo internazio­nale con la Francia. Non credo si possa tornare indietro».

 ??  ?? Le proteste Nella foto i lavori nel cantiere Chiomonte lungo la Torino-lione. Durante l’estate si sono verificate diverse proteste da parte del movimento No Tav: in alcuni casi sono stati lanciati fumogeni e petardi contro i cantieri, in altri ci sono stati tentativi di danneggiar­e la recinzione che delimita l’area interessat­a ai lavori
Le proteste Nella foto i lavori nel cantiere Chiomonte lungo la Torino-lione. Durante l’estate si sono verificate diverse proteste da parte del movimento No Tav: in alcuni casi sono stati lanciati fumogeni e petardi contro i cantieri, in altri ci sono stati tentativi di danneggiar­e la recinzione che delimita l’area interessat­a ai lavori

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