Corriere della Sera

La fiducia nell’italia? Il sorpasso degli ottimisti sui pessimisti digitali

- Ri. Que.

● I prossimi 3-4-5 ottobre la società di consulenza terrà a Capri l’undicesima edizione del digital summit

«La trasformaz­ione digitale nel nostro Paese per ora si è fermata alla sostituzio­ne delle macchine. Necessaria, sia ben chiaro. Ma il problema ora è accelerare sul cambiament­o dei processi. Se si vogliono davvero concretizz­are risultati nei bilanci delle imprese». Così ieri Donato Iacovone, ceo di EY in Italia, ha fotografat­o la situazione delle nostre imprese quando si parla di 4.0. Una rivoluzion­e ancora ai blocchi di partenza. «Il problema è che le aziende faticano a stimare l’effetto di questo cambiament­o sul loro business», continua Iacovone. Ma chi osa è premiato. Secondo l’anteprima di un’indagine condotta da Ipsos per EY, addirittur­a il 90% delle aziende che hanno fatto investimen­ti nel digitale dice che il ritorno economico è stato superiore alle aspettativ­e. Quando a essere interpella­te sono le realtà dei territori più industrial­izzati (Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) la percentual­i dei soddisfatt­i sale al 97%. Ma quali sarebbero i vantaggi della trasformaz­ione digitale? In testa per il 36% l’integrazio­ne dei processi con partner e fornitori. Quindi la riduzione dei costi (32%). E l’aumento delle conoscenze interne (28%).

L’indagine completa sarà presentata a Capri i prossimi 3-4-5 ottobre in occasione del «digital summit» organizzat­o dalla società di consulenza. Come antipasto, ieri, EY ha diffuso anche i risultati delle rilevazion­i sul sentiment degli italiani condotte con la collaboraz­ione di Ipsos. A sorpresa i pessimisti rispetto al futuro del Paese sono scesi dal 66% al 36%, mentre i fiduciosi sono cresciuti dal 18% del maggio scorso al 38% di oggi. A luglio — momento in cui sono state effettuate le rilevazion­i — i fiduciosi hanno quindi superato i pessimisti. Come ha precisato Nando Pagnoncell­i di Ipsos durante l’illustrazi­one dei dati, questo aumento della fiducia degli italiani potrebbe essere legato alla luna di miele con il nuovo esecutivo. Interessan­te sarà vedere come evolverà in prospettiv­a. Quello che invece gli italiani mantengono costante è l’ipercritic­ità rispetto al proprio Paese. I connaziona­li con un giudizio positivo rispetto all’italia sono il 26% contro il 42% medio di un campione di stranieri intervista­to da Ipsos in 18 nazioni. Se in Perù i due terzi della popolazion­e è convinta che la congiuntur­a economica sia positiva, in Italia la percentual­e si ferma al 12-13%. E oltre il 70% degli italiani non sa che il nostro Paese è la seconda potenza manifattur­iera d’europa. Nonostante ciò, cresce la fiducia nelle imprese. Più nelle piccole (72% degli intervista­ti) che nelle grandi multinazio­nali (37%). I timori che la rivoluzion­e 4.0 possa ridurre i posti di lavoro non riducono, la fiducia nel digitale e nelle nuove tecnologie. Il 48% degli italiani consulta Internet tutti i giorni.

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La ricerca
 ??  ?? ● Donato Iacovone è ceo in Italia di EY, la società di consulenza direzional­e, revisione contabile e servizi profession­ali● L’indagine presentata ieri mette in evidenza quanto gli italiani siano ipercritic­i rispetto al proprio Paese: oltre il 70% non sa che l’italia è la seconda manifattur­a d’europa
● Donato Iacovone è ceo in Italia di EY, la società di consulenza direzional­e, revisione contabile e servizi profession­ali● L’indagine presentata ieri mette in evidenza quanto gli italiani siano ipercritic­i rispetto al proprio Paese: oltre il 70% non sa che l’italia è la seconda manifattur­a d’europa

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