Il presidente Consob: via libera da 4 istituzioni, vado avanti nell’incarico
«Avanti tranquillissimo», afferma il presidente della Consob Mario Nava. Sulla sua nomina, con il distacco dalla Commissione Ue, sono «intervenute 4 istituzioni e hanno validato l’atto. Io non sono mai intervenuto e non lo farò nemmeno questa volta», afferma. «Sono della vecchia scuola, per cui le amministrazioni si parlano per atti. Non sono un politico, ma un tecnico, un uomo di finanza e di numeri». E liquida così i dubbi del Movimento Cinquestelle sulla sua indipendenza, visto che è ancora un funzionario di Bruxelles: «E’ una polemica iniziata 6 mesi fa. E’ ridicolo che continui, perché sono stati fatti tutti i chiarimenti possibili. Il presidente del Consiglio Conte due mesi fa mi ha chiesto i documenti, che gli ho dato. Da allora non ho più saputo niente, presumo vada tutto bene. Vado avanti, sono tranquillissimo». Figurarsi se pensa di farsi da parte. «Dimettermi? Non mi risulta che nessuno me lo abbia chiesto. Io faccio il mio lavoro, guardo alla sostanza. Se ci sono problemi mi chiamassero».
Su Atlantia. Nava conferma che Consob tiene «sotto stretta osservazione il titolo perché l’andamento sia coerente con il flusso informativo, che in questo caso è il crollo del ponte», ma «finora non abbiamo visto scostamenti». Piuttosto il presidente della Consob, intervenuto ieri a workshop all’università Bocconi sui mercati di capitale europei e la Brexit, preferisce rilanciare l’idea di «riscrivere il Codice civile», che è del 1942, per introdurre il sistema monistico di default per le imprese quotate», ma senza obbligo, per «semplificare la governance, favorire le quotazioni delle piccole e medio imprese», ma anche «attrarre di più gli investitori esteri». L’italia, il Portogallo e il Giappone sono gli unici tre Paesi al mondo dove prevale il sistema tradizionale, che prevede il cda e il collegio sindacale, mentre nel monistico adottato dalla maggioranza dei Paesi il consiglio di amministrazione somma le due funzioni. ● Mario Nava, 52 anni, laurea alla Bocconi e dottorato in Finanza alla London School of Economics, è il presidente della Consob dall’aprile di quest’anno, nominato a fine 2017 dal governo Gentiloni
● Ha costruito l’intera carriera a Bruxelles, dove era (da maggio 2016) direttore per il monitoraggio del sistema finanziario e la gestione delle crisi alla Direzione Generale Servizi finanziari